martedì 30 settembre 2014

GUSTI DI FRONTIERA........UN'ALTRA GORIZIA

Gorizia, dignitosa e paziente. Gorizia di cui nella memoria del viaggiatore distratto, rimangono piu' facilmente le paciose ville in stile liberty  ed i loro giardini all'italiana del centro, attorniati da siepi di bosso ritagliate con severo puntiglio, che i palazzi cinque-secenteschi delle vie attigue al Castello. Gorizia dei polverosi monumenti ai caduti della grande guerra. Gorizia noiosa e solenne, con i giardini pubblici nei quali severi lampioni asburgici si levano ai bordi di spiazzi di ghiaino fine accuratamente rastrellato. Gorizia delle scuole superiori e delle caserme, del vescovado e del Seminario. Gorizia abitata da militari ormai in pensione, Gorizia dalle panetterie ancora con i banconi di legno dietro i quali si muovono commesse con camice e cuffietta,....... Una volta l'anno si trasforma

Non c'è altro posto nel quale si possa immaginare ambientazione migliore per la manifestazione Gusti di Frontiera, momento di incontro magico tra le culture di tutta Europa ed anche oltre. Gorizia, divisa da sempre tra le sue anime italiana e slovena, con l'incombente ricordo del suo passato asburgico, attraversata da sempre da migrazioni è un posto dove ciascuno puo' sentirsi a casa. In questi pochi giorni, Gorizia infatti si riscuote dal torpore dell'isolamento nel quale è rimasta sprofondata per i troppi anni nei quali le vicende politiche l'hanno trasformata nella Fortezza Bastiani del Deserto dei Tartari dI Buzzati. 

E come un anziana zia, che all'arrivo dei nipotini riesce a trovare l'energia per staccarsi dalla sedia a dondolo ed accendere il fuoco per cuocervi i biscotti, riscopre la sua anima di crocevia, di luogo di passaggio come se per un attimo si fossero riaperti  i percorsi carovanieri tra est e ovest , ed i mercanti in transito si  fermassero un momento per un mercato improvvisato che rompe le geometrie statiche di una citta addormentata, ne rompe gli schemi e gli usuali silenzi, e la trasforma in caravanserraglio, luogo di incontro e di celebrazione della gioia dell'incontro. Danze moderne e tribali, musiche moderne e tradizionali si fondono tra i densi  fumi delle cucine balcaniche , i fuochi di legna su cui arrostiscono i quarti di manzo dell'asado argentino le bancarelle di dolciumi e le ragazze ungheresi che preparano instancabili il Kurtoskalacs facendo rotolare cilindri di legno sulle braci per fare caramellare lo zucchero sparso sulle strisce di pasta arrotolate . Le bande di ottoni dell'est europeo fanno a gara con le chitarre elettriche dei gruppi rocke metal, che a loro modo evocano anch'essi nei ritmi e nei suoni un qualcosa di tribale e di atavico. Brillano le luci delle discoteche improvvisate, ma in molti  luoghi è ancora la magica luce del fuoco che restituisce i contorni di visi rubizzi e scintilla negli occhi e nei bicchieri di vino. E' il fuoco dei braceri , ove girano sugli spiedi interi maialini da latte,  che si riflette negli occhi dei cucinieri, uomini grandi come rinoceronti, dalle mani sapienti e delicate, e donne con il fazzoletto per  nascondere  i capelli sui cui visi severi spunta  un ruvido sorriso buono...... è il fuoco delle candele infilate nei bicchieri ed appoggiate sulle botti di legno che fungono da tavoli nei vicoli e nelle piccole piazze della città vecchia. .E' la fiamma delle lampade appoggiate sui tavoli che, solo per questa notte, ingombrano i vicoli per ospitare la festa di Gusti di Frontiera

Gorizia si anima nelle vie e nelle piazze, si trasforma e diventa una città onirica ed astratta . Nessun evento appare sproporzionato, concerti , giocolieri ed una folla straboccante ....il chiassoso capannone dei cibi sudamericani vibra di musica brasiliana, di ritmi cubani ...un argentino grida per richiamare i visitatori ad assaggiare il suo asado, e dichiara che da domani, quando la festa sarà finita, grande sarà il Suo dolore perchè gli mancheremo. I serbi, dal viso brutale e dai modi gentili cucinano montagne di cevapcici e pleskavice tra nembi di fumo vaporoso. I francesi dall'aria severa, con i loro fazzoletti al collo colano formaggio su ogni cosa, mentre gli spagnoli dai denti bianchissimi preparano la Paella in pentole cosi' larghe che non passerebbero da un cancello di casa. 

E un fiume in piena, quello della gente che esplora questo nuovo , fantastico effimero mondo.

Famiglie, mamme con i passeggini, compagnie di ragazzi vestiti tutti uguali per un folle addio al celibato, ragazze elegantissime mescolate a compagnie di motociclisti vestiti di pelle. Gruppi di adolescenti rumorose che sgomitano ridacchiando per infilarsi dappertutto, anziani dall'aria stupefatta e disorientata. Uomini donne e bambini di tutte le età e dalle origini piu' disparate, e tanti, tanti giovani, allegri ridenti, ragazze esili che portano bicchieri di birra piu grandi di loro, bambine riunite in cerchio che cercano di far volare una mongolfiera appena acquistata e che vola grazie ad un minuscolo fornello che il loro babbo tenta di accendere con il suo accendino.... E poi ragazze che sorridono timidamente dai chioschi che portano il messaggi pubblicitario dei casino' della Slovenia o di qualche località turistica dell'Austria, una bambina di forse dodici anni con un camice bianco  ed un berretto bianco in testa da cui esce una biondissima coda di cavallo cerca di attirare i visitatori al chiosco dove la sua famiglia attizza il braciere di una griglia...e poi ad un tratto, solo girando un angolo, il fragore cessa di colpo...ed in questo mondo fantastico...nelle sue vie piu' nascoste , un ulteriore incanto si compie. Antichi negozi e locali chiusi da tempo , ritrovano vita per una notte. Riaperte le saracinesche  arrugginite, riaperti portoni logori e polverosi, ospitano tavoli in legno sui quali si posano candele accese, bicchieri di vino , una vecchia ferramenta rivive per pochi giorni come enoteca, dai cassetti in legno in cui venivano riposte le viti ed i cardini da vendere, emergono i colli di bottiglie pregiate...e poi ancora altri portoni chiusi da tempo si aprono e si scoprono cortili nascosti 

Si riscoprono angoli dimenticati o mai conosciuti come fantasmi. 
Una strada di fantasmi,… di piccoli fantasmi furtivi che sussurravano nella notte. Fantasmi di bambini che giocavano, fantasmi di tricicli rovesciati e di trenini sparpagliati nella polvere. Fantasmi di brave donne di casa riunite a raccontarsi gli ultimi fatti del giorno. Fantasmi di saluti gridati da una casa all'altra. Fantasmi di caminetti accesi e di comignoli fumanti in una notte d'inverno. ( c.to Clifford Simak,  City)

Emerge il ricordo di una Gorizia che è stata, e che ancora in qualche modo sopravvive nei nostri ricordi. E' un viaggio nella memoria, senza tristezza, che evoca una dolce, piacevole nostalgia.

Un portone aperto, un vialetto tra i vecchi muri approda ad una vecchia osteria, con il bancone di legno, che ormai non esiste piu' ma che solo per stanotte sarà ancora qui . Oltre il bancone una scala si arrampica sino ad un cortile sospeso tra i tetti, un luogo magico, mattoni rossi e pietre bianche, una magnolia ed una palma, muretti e scalini. Pochi tavolini, ci sono anche qui le candele. Servono goulash o minestrone, vino di casa e pochi affettati. Un gruppo di cinque elementi, su un palco improvvisato sotto un ombrellone,  suona una musica dolce....., la gente respira appena, rapita, raccolta, attenta. Ci vogliono diverse canzoni per comprendere che queste dolci parole non sono straniere, è un gruppo friulano che mette in musica delle poesie. Il frastuono adesso è lontano, il vento leggero. Sopra di noi , le stelle, Ed una piccola  mongolfiera, gialla, sospinta da un minuscolo fornello acceso nella vicina piazza da un gruppo di bambine e dal loro papà, ondeggia, si innalza, sparisce...stella tra le stelle. C'è la musica, c'è il vino........  Gusti di Frontiera è anche questo. Buona notte....

martedì 23 settembre 2014

CARO RENZI, LO VUOI SAPERE DOVE ERAVAMO?

 "Dove eravate in questi anni quando si è prodotta la più grande ingiustizia che ha l'Italia, l'ingiustizia tra chi il lavoro ce l'ha e chi non ce l'ha, tra chi ce l'ha a tempo indeterminato e chi è precario, e soprattutto fra chi non può pensare a costruirsi un progetto di vita?", 

Vuoi sapere dove eravamo, Uomo dei miracoli?
 Eravamo al nostro posto , a cercare di riportare l'uomo ed il lavoro al centro della discussione, mentre la politica scellerata  creava I presupposti per ridurre tutti noi a numeri, con l'unico scopo nella vita di produrre numeri per alimentare una sciagurata politica che in progressione geometrica ha velocemente messo la finanza al posto del lavoro, una finanza spesso "creativa" che ha prodotto la spaventosa voragine nella quale ci troviamo oggi.

Eravamo in prima linea a cercare di frenare le politche del lavoro , che con il pretesto della "flessibilità" hanno progressivamente aumentato in maniera spaventosa il precariato , quando sono state varate Leggi  che a fronte di una maggiore "flessibilità" del mercato del lavoro , si sono dimenticati le tutele per I Lavoratori 

Eravamo alla porta delle stanze del potere, dentro le  quali si discuteva del mercato del lavoro senza le parti sociali, moda che è stata iniziata dai governi di destra , dei quali il governo Renzi è degno successore, visto che la manfrina continua.( Avremo I sindacati contro? Ce ne faremo una ragione..) 

Eravamo e siamo allibiti ad ascoltare parolai senza coscienza e senza morale, che cercano di convincere I cittadini che la mancanza del lavoro non è colpa dei degli imprenditori che non investono, dei politicanti che rubano, della corruzione, del malaffare, delle collusioni tra mafia e politica , della incapacità della politica di creare dei progetti credibili, della illegalità, della burocrazia asfissiante , della mancanza di investimenti nella ricerca e nella innovazione , della scarsa o nulla credibilità delle Istituzioni, della mancanza di una politica e di una credibilità internazionale, del macigno del  debito pubblico piu' grande del mondo...... Ma che invece la colpa dei lavoratori, e dei loro rappresentanti. Come se fossero I Sindacati a produrre il lavoro. Come se fossero questi sindacati che le Leggi che regolano il lavoro le debbono ascoltare dall'uscio di una porta, a decidere. Come se fosserp I sindacati a distruggere progressivamente la Scuola e l'istruzione e quindi la ricerca, fonte di innovazione. Come se fossero I Sindacati a decidere il carico di burocrazia che un imprenditore deve sopportare, le tasse che deve pagare

Vuoi difendere I diritti di Marta 28 anni che non puo' avere la maternità e di Giuseppe 50 anni che non puo' avere la cassa integrazione? Ah, si? E perchè per difendere I diritti di queste persone vuoi abolire I diritti di tutti gli altri lavoratori? Forse che togliere I diritti ai lavoratori aiuterà questi signori? O non è che forse aiuterà te a meritarti I favori di Silvietto tuo caro? 

Dici che non bisogna restare aggrappati ai valori del passato? O perchè mai, forse che tu ne hai di migliori nuovi nuovi? E quali sarebbero? Dovremmo rinunciare alla dignità del lavoro, per te ormai cosi' demodè in cambio di cosa? Quali sono I valori del passato al quale sarebbe moderno rinunciare? La dignità del lavoro, il valore dell'uomo,  la speranza? In cambio di cosa? Di un paio di catene nuove? 
Caro Renzi, come gelataio eri patetico, volevi fare del sarcasmo ma ...diciamo che non ci sei riuscito e la chiudiamo qua.

Eppure riesci meglio come gelataio che come politico.Si dice che è un vero peccato che tutte le persone capaci di risolvere I mali del Paese siano troppo occupate a tagliare I capelli o a guidare I Taxi...oppure, aggiungo io , a rubare il mestieri al Gelataio. Perchè, per esempio , quella di distribuire 10 miliardi di euro a casaccio con la politica degli 80 euro, è proprio una idea da gelataio. O da tassista, da barbiere. Quello che volete. Comunque, da chi la politica la immagina dalla sua piccola bottega, non certo di uno statista preparato e serio

Ora riuscirai dove ha fallito il tuo padrone Berlusconi, a spazzare via I diritti dei lavoratori. Cosi' avremo l'Italia che hai sempre sognato. Tutti servi e pochi padroni, alla faccia della sinistra. Poi l'abolizione dell'art.18 farà la fine dei tuoi 80 euro, non muoverà un millimetro di PIL, ma intanto avrai guadagnato abbastanza voti dalla destra da rimanere in sella , sulla cima della Casta , quando qualcuno della sinistra, qualcuno che ha il cuore che veramente batte a sinistra,  si accorgerà della cazzata monumentale che ha fatto a votarti .

E cosi' si andrà avanti con questo bicameralismo veramente perfetto, centro destre da una parte ed il tuo finto centro sinistra in realtà piu' che a destra dall'altra

Un unica domanda.....nel lettone matrimoniale tra voi due ....chi sta a destra? 


La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.

FD Roosvelt

domenica 14 settembre 2014

UN PAPA IN UTILITARIA

INDIZI VISIVI



La foto, scattata da una fedele,  del Papa che passa per il Paese seduto sul sedile posteriore di una anonima utilitaria, suscita qualche riflessione. Nell’epoca della comunicazione globale, infatti, la visita di un Papa assume un significato diverso che in passato: un tempo , l’unico modo per vedere un  Papa e sentirne la voce era quello di recarsi nel luogo ove egli si trovasse,  compiendo un viaggio sino a Roma, (quando recarsi a Roma era un vero  viaggio) , oppure in un luogo ove egli  fosse  in visita. Quindi la visita del Papa serviva realmente a diffondere un certo tipo di presenza e di immagine. Ma oggi, nell’epoca della televisione e di Internet, vederlo ed ascoltarlo sia pure su uno schermo è divenuta cosa banale. , e quindi lo spostamento fisico del Pontefice in un luogo piuttosto che in un altro, assume un significato diverso e  fortemente simbolico. Ora, siamo abituati in tutti i campi a vedere i simboli porti in un certo modo, esaltati, rafforzati. E non a caso, la celebrazione di Redipuglia ha visto la preparazione di un cerimoniale adeguato. Ma a questo cerimoniale, papa Bergoglio si è in parte sottratto, e la celebrativa ed imponente “papa mobile” è stata sostituita da una vettura sulla quale normalmente si spostano le Famiglie. E ad una gita in famiglia sembra assomigliare l’immagine nella quale il  Pontefice , seduto sul sedile posteriore dell’utilitaria vicino al finestrino aperto, saluta con la mano, ed il cenno benedicente, costretto dalla ristrettezza dell’abitacolo e dal finestrino che non si puo’ abbassare completamente (sicurezza bambini) assume le sembianze del cenno sbarazzino con la mano che potrebbe appartenere appunto ad un anziano zio che sta partendo per una gita con i famigliari.
Ora, una vista pastorale a Redipuglia è certamente un fatto storico, accade circa una volta ogni vent’anni che un Papa si rechi nella nostra Regione, ed un certa ritualità è cosa forse non dovuta ma di certo attesa. Se pero’ da un lato questo atteggiamento di rinuncia ai simbolismi del potere, come le vetture lussuose, puo’ essere letto come un segno di avvicinamento alla gente comune, dall’altro fa anche pensare in senso piu’ ampio  ad un desiderio di rinunciare agli orpelli ai quali la Chiesa si è sempre in qualche modo appoggiata per “stupire” i fedeli. Ogni volta infatti che in occasioni diverse viene chiesto ad esponenti della Chiesa  quale sia il senso di tanta magnificenza nelle Chiese e nei tesori del Vaticano di fronte alle miserie del mondo, le motivazioni che emergono convergono sul bisogno di celebrazione della fede e, di base, di offrire una certa immagine della Chiesa che incuta in qualche modo anche soggezione e rispetto. Il papa in gita nella Volksvagen blu non incute soggezione, ma simpatia ed immediatezza anche se la sua vettura era al centro di un corteo e di una scorta e suggerisce il concetto importante che forse di certi orpelli ormai la Chiesa puo’ fare a meno. E’ un messaggio, per cosi’ dire, politico, che si presta a molte interpretazioni e che potrebbe suscitare non pochi mal di pancia ad un certo clero. Un atteggiamento che, se da un lato ha deluso diversi fedeli , privati della possibilità di un certo tipo di manifestazioni di giubilo, sulla lunga distanza potrebbe assumere un forte significato, capace di cambiare e molte cose nella Chiesa.




martedì 2 settembre 2014

IL RE NUDO CON.....UN GELATO IN MANO



Abbiamo visto tutti, credo, il siparietto tragicomico di Matteo Renzi, Presidente (?) del Consiglio, davanti a Palazzo Chigi, con il gelato in mano. L'idea di Renzo era di ripondere in maniera ironica ad un articolo del prestigioso settimale inglese ECONOMIST , traendo spunto dalla illustrazione di copertina che lo ritraeva , appunto, con  un gelato in mano, assieme alla cancelliera tedesca Merkele ed al Presidente francese Holland in piedi su una barca formata da un biglietto da venti euro che affonda, mentre un Draghi scamiciato tenta con un secchio di svuotare l'imbarcazione per evitare il naufragio.
Il titolo tradotto in italiano è «Quella sensazione di affondare (ancora)» e riguarda le difficoltà economiche che sta attraversando l'eurozona.  L'articolo parla appunto della crisi dell'Europa dell'Euro, indicando cause e possibili scenari, descrivendo le condizioni attuali, in deterioramento rispetto all'illusoria ripresa dei mesi appena trascorsi, e inquadra le situazioni delle tre maggiori economie, Germania Franecia ed Italia sottolineandone le criticità .

Quanto al significato del gelato, ecco , chi lo giudica il simbolo odierno della italianità in passato caratterizzata da spaghetti e mandolino, chi invece ci vede l'intenzione di definirfe Renzi come un bambino che mangia il gelato inconsapevoole della rovina incombente... Ma quale che ne sia il significato, Renzi ha voluto costruire questa scenetta, facendo venire davanti al palazzo romano  un carretto di gelati della prestigiosa ditta Grom, con un costo della operazione che sembra sfiorare i 1000 euro non si sa bene pagati da chi.  

IL seguito è noto, e la scenetta che voleva essere spassosa ed ironica e  restituire di  Renzi una immagine vincente in realtà si è rivelata stereotipata e vacua, non ha scatenato un ideale applauso ma è caduta nel vuoto. Il finale di Renzi che dopo avere inutilmente offerto il gelato a tutti si allontana cacciando in mano l'ormai scomodo cono sgocciolante in mano ad una collaboratrice , è emblematica della riprova che l'immagine di Renzi si sta rapidamente logorando.

Forse qualcuno comincia ad intuire che dietro a questo rumoroso e chiacchierone giovinotto dalle belle speranze, non c'è tutto quello che si immaginava. Matteo Renzi si è proposto come l'uomo uragano che doveva rottamare tutto e tutti , cambiare l'Italia prima in 100 giorni poi adesso sembra in mille... Ma che sino ad ora non ha creato null'altro che una grande confusione, un grande polverone che rende difficile comprendere i contorni di quello che sta succedendo e che in realtà è molto diverso da quello che alla gente piace immaginare,

Infatti, il grande rottamatore è riuscito a rottamare solo la parte piu' a sinistra del suo partito, quella che avrebbe potuto mantenere la barra un poco a sinistra e mantenere una identita al PD , mentre che ha tutt'altro che rottamato, per esempio, Berlusconi.  

Quello che ha fatto il grande innovatore non è stato altro che blindare la Casta, una Casta che correva il rischio di sbriciolarsi perchè , tra astensionisti e grillini il margine dei voti si stava pericolosamente riducendo , e si rischiava di dovere cambiare veramente le cose. Per cui, con grande abilità dialettica e manipolatoria, dichiarando di volere cambiare l'Italia, e strombazzando a quattro venti riforme di ogni tipo che cosa ha fatto? Ha distribuito 80 euro a pioggia, con un intento ed effetti non dissimili dalla manovra di Berlusconi sull'ICI, e sta galoppando a spron battuto su riforme che nulla hanno a che vedere con la ripresa economica dell'Italia, il lavoro , la disoccupazione e le cose veramente importanti. Detto tra noi, se i dieci miliardi utilizzati nella manovra degli 80 euro  fossero stati utilizzati per saldare parte del debito che lo Stato ha con le Imprese, questo si che avrebbe dato fiato e fiducia all'economia....ma non era abbastanza attraente come  spot elettorale. 

Invece eliminando il Senato, e modificando legge elettorale e Costituzione quanto basta, riusciranno, questo si,  a blindare  per bene la Casta, composta ormai di persone che non fanno nemmeno finta di appartenere a questo o quel partito, nel grande calderone di questo compromesso tra PD e PDL che fa veramente impallidire quello cosiddetto storico degli anni 70 tra DC e PCI.

Ora, in Europa, se non altro nel Regno Unito, qualcuno riesce a vedere che i vestiti nuovi dell'Imperatore non esistono , e che il Re è veramente nudo.Certo, non lo vogliono vedere tutti coloro i quali lo hanno sostenuto, aiutandolo a sbarazzarsi dei vecchi leader del Partito , in quella eterna,  affannosa ricerca tutta italiana dell'"Uomo della Provvidenza" del Deus Ex Machina che scende dalle stelle e risolve tutti i problemi, consentendoci di continuare la nostra vita senza impegno, senza senso dello Stato, di continuare insomma a delegare e lamentarsi. 

Ma credo che sia ora di accorgersi che il nostro Renzi non è parte della soluzione ma bensi parte del problema, e che il Re , con tutte le sue chiacchiere e le sue battute, è nudo. Con in mano, gocciolante e mezzo sciolto,  un patetico gelato. E noi, che siamo intorno a sostenerlo se non altro con il nostro silenzio acquiescente, ben presto in mano avremo solo...il classico cerino