giovedì 17 maggio 2012

MONTI E LA TELA DEL RAGNO

       Le parole che arrivano ossessive dalla politica attraverso i media sono sempre quelle: rigore e crescita, rigore ma crescita, crescita ma rigore. Una specie di mantra, con il quale si vuole esorcizzare il senso di vuoto che danno queste due parole.



          Infatti, la parola rigore, che letteralmente significa rigidità, severità, , richiamerebbe ad una più' severa applicazione delle Leggi esistenti ma in realtà è stata utilizzata per giustificare l'utilizzo di nuove Leggi finanziarie , particolarmente dure per alcune categorie di persone come i pensionati, i lavoratori dipendenti ed i cosiddetti "esodati" e tutto sommato ingiuste perché hanno ribaltato il costo degli sprechi e delle incapacità della Casta economica a politica italiana sulle categorie più' deboli. Quindi la parola rigore è stata utilizzata in modo improprio. per coprire il vero termine che si sarebbe dovuto utilizzare, e che potremmo individuare nella parola IMPOSIZIONE per non dire vessazione . La dissertazione linguistica non è fuori luogo perché è strumentale a rendere evidente il livello di onestà intellettuale dell'esecutivo e perché permette di comprendere meglio le politiche che utilizza. . A questa parola si dovrebbe unire la parola crescita, che pero' non riesce , come mai? Il debito pubblico è aumentato anche nei mesi del governo Monti, lo spread è risalito , il gettito fiscale è diminuito il PIL è in decrescita mentre aumenta la disoccupazione . Allora i governi degli ultimi dieci o quindici anni (ovvero principalmente Berlusconi) avevano fondato la loro popolarità sulla propaganda di crescite senza sacrifici, di benessere senza impegno e con meno tasse, generando l'illusione che non fosse necessario lavorare troppo e pagare troppe tasse per vivere bene, alimentando le sirene della finanza creativa e di una serie di illusioni .



           Illusioni che si basavano su una idea che è poco definire ingenua di una mancanza di consequenzialità tra le varia azioni politiche ed economiche, come se ogni sistema fosse un sistema chiuso ed a se stante . Una su tutte, l'idea che si potesse abolire l'ICI senza alcuna conseguenza, per fare felici i cittadini senza che ne derivassero disagi. L'evidenza che senza questo gettito i Comuni hanno dovuto da una parte tagliare i servizi, e dall'altra chiedere allo Stato somme sempre maggiori e che quindi in pratica l'ICI è rimasta sotto altre forme, è stata nascosta con la propaganda.



        Perché quello che unisce politica e finanza, in Italia come in Europa e nel resto del mondo è una sottilissima tela di ragno. La tela del ragno è fatta in modo che qualunque filo, anche il più' sottile, venga toccato, l'intera tela vibra e si muove, e quindi in qualche modo reagisce. Allo stesso modo qualunque decisione venga presa , in campo politico o economico , tutto il sistema poco o tanto ne viene coinvolto . Sul tipo di quel vecchio detto sulla farfalla che batte le ali ad Hong Kong ed a New York arriva la pioggia invece che il sole . Ed è inutile cercare di negare questa consequenzialità (anche se in termini meno estremi di questa battuta) perché i conti non si fanno illudere dalla propaganda, e neanche in Italia la matematica è una opinione.



               Così', l'avvento del governo Monti è stato salutato da tutti, magari a testa bassa, come un ritorno alla realtà. Si pensava che le misure varate da Monti potessero risanare il Paese, sia pure con dei sacrifici, riportando il Paese alla realtà . Ma è subito divenuto evidente che neanche Monti aveva ben chiara la tela del ragno



             IL metodo da lui seguito è stato quello per esempio di aumentare a dismisura le accise sulla benzina, come il negoziante poco accorto che quando guadagna poco si illude di poter guadagnare di più' semplicemente aumentando i prezzi. Invece, allo stesso modo nel quale i clienti del negoziante caro cambiano semplicemente negozio, gli italiani hanno diminuito i consumi della benzina (per tacere delle regioni di confine dove hanno cominciato o ricominciato ad andare nei Paesi limitrofi a fare il pieno) ed il gettito di queste accise non è stato quello sperato, mentre i benzinai sono andati in difficoltà e quindi hanno cominciato a pagare meno tasse perché guadagnavano meno, andando inoltre ad ingrossare le fila di quei cittadini che spendono sempre meno e quindi fanno calare la domanda interna e quindi più' in generale a frenare l'economia. Poi l'aumento dei carburanti ha fatto aumentare il costo di tutto quello che veniva trasportato, dai mobili alla frutta ed anche questo ha fatto diminuire i consumi e messo in difficoltà ulteriore i commercianti con le conseguenze già enunciate per i benzinai . Insomma, l'aumento della benzina ha diminuito i consumi e la domanda interna e quindi sia la crescita del Paese che il gettito fiscale. Questa manovra ha portato alla fine, nel suo globale a dei vantaggi? I mass media si sono riempiti di consigli su come risparmiare , dalla ricetta della nonna al riciclaggio del vecchio mobile dimenticando che in una economia come la nostra, risparmiare significa non consumare e quindi diminuire l'economia. Perché tutte è collegato: come in una tela di ragno.



              Il cosiddetto Governo tecnico ha quindi dimostrato di non essere diverso dai governi precedenti , perché altrettanto distaccato dalla realtà ed incapace di trovare soluzioni credibili . Di qui il calo dei consensi., ma anche l'atteggiamento sempre piu' intollerante nei confronti dello Stato, sfociato anche in episodi di violenza contro Equitalia.



            Quello che appare abbastanza evidente, è che il Governo Monti non sembra eccessivamente turbato da questi evidenti fallimenti: il governi Monti infatti non sembra avere l'obiettivo di rendere l'Italia un posto migliore, ma soltanto di creare un bilancio sufficientemente credibile da permettere all'Italia di rimanere in Europa, laddove per Europa di intende una specie di Società per Azioni di tipo economico, ove la qualità della vita dei cittadini passa in second'ordine .



            Ma anche qui c'è un ma: le recenti elezioni in Francia, con la vittoria della sinistra, il tracollo politico della Merkel, la impossibilità di creare un governo in Grecia parlano di una diffusa intolleranza dei cittadini a questo modo numerico e monetario di concepire il Governo e di un cambiamento in atto che potrebbe portare l'Europa ad essere un Paese molto diverso da quello che è attualmente o che cerca di essere. E quindi anche qui il Governo Monti potrebbe trovarsi a creare le premesse per poter restare in una Comunità che non esiste piu



                Come se ne esce? I segnali che escono dal popolo italiano sono quelli della cosiddetta anti-politica ma che correttamente andrebbe chiamata anti-casta perché quello che viene combattuto non è la politica ma il modo di fare questa politica che hanno questi partiti. Votare il movimento 5 stelle, piuttosto che le liste civiche significa continuare a fare politica ma in modo diverso. Persino l'astensione puo' essere un segnale di tipo politico.



               E che la politica come l'abbiamo conosciuta sino ad oggi sia arrivata al capolinea è ormai chiaro. Peccato che tutto quello che in nostri politicanti sappiano inventarsi si a di cercare di reinventare idee vecchie con il vestito nuovo, l'ultima sentita alla radio è il patetico tentativo di resuscitare la vecchia DC



              L'unico modo per dare una spinta al sistema sarebbe quella della abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti e la riforma del sistema elettorale . Solo in questo modo potrebbero emergere facce nuove e pulite, ripulire il marcio, mandare a casa i parassiti della politica e creare le premesse per le quali chi fa politica lo fa per passione e convinzione e non per trovare un posto fisso e remunerativo



            Il problema è che i marci partiti che oggi sono nelle sale del potere, questo non lo faranno mai



         Dovremo farlo noi. Cominciamo dal Web come sono cominciate le rivoluzioni in Libia , Tunisia, Egitto dopo la primavera araba cominci la primavera italiana ed europea



Anche la libertà è una tela di ragno




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