lunedì 5 dicembre 2011

Monti ed il suo cappello a cilindro...


Ora che Monti ha capovolto il cappello a cilindro, e non ne sono usciti miracoli , l’atmosfera  eccitata e possibilista della vigilia è naufragata nello sconforto. L’aria si è caricata della delusione della parti sociali  e della gente , delle dichiarazioni calcolate dei Partiti che ora studiano la formuletta migliore per confezionare lo slogan pre elettorale con il quale dire che si, è inevitabile, ma che loro lo avrebbero fatto meglio, e che pur non essendo d’accordo ( per accontentare gli elettori) lo voteranno per spirito di responsabilità e per il “Bene del Paese” . 


Partiti che per bocca dei loro dirigenti trovano  il modo di impettirsi di fronte al nulla, per urlacchiare  con il dito alzato che ora che l’Italia ha fatto la sua parte (ma in realtà non ha nemmeno cominciato) adesso tocca all’Europa , come a chiedere una rivalsa, come a millantare un ruolo da giudice in una competizione che vede di fronte Italia ed Europa (indicata come un tutto unico...cosa che non è , metafora di una idea di “nemico “ da creare per sviare la attenzione dalle responsabilità dei Partiti stessi in queste decisioni ed anche per sviare la attenzione della opinione pubblica dalle decisioni stesse )    quasi che l’importante non sia rifare un Paese nuovo ma solo battere l’europa (ah, gli italiani  il calcio---) Nel contempo,  tutti ad indicare che non sono stati a sufficienza colpiti i patrimoni dei ricchi, che non è stata imposta l’ICI alla Chiesa, che non vengono tassate le rendite finanziarie, che non è stato fatto questo, che non è stato quello. 

Riassumendo, si passa da un agitazione all’altra, da una frenesia dei abbattere Berlusconi a quella di trovare qualcuno, chiunque, capace di inventarsi deux ex machina . Tutto per restare nell’euro , restare in Europa, restare tra i paesi piu’ ricchi ..... come a dire, se usciamo dal club saremo dei miserabili. 

Ma proprio ora che Monti ha capovolto il cappello a cilindro, e non ne sono usciti miracoli , varrebbe la pena di fermarsi, tirare un bel respiro e fare una piccola riflessione. 
Se noi cerchiamo per un attimo, a scopo didattico, di semplificare problemi e soluzioni , potremmo dire che il nostro nuovo futuro sarebbe quello di renderci tutti piu’ poveri, rinunciare a curarci a causa dei tagli alla sanità, impoverire i nostri pensionati, che in realtà spesso rappresentano il vero welfare del Paese perchè aiutano a mantenere figli e nipoti che non ce la fanno, togliere il futuro ai nostri figli perchè se nessuno va piu’ in pensione , come faranno loro a trovare lavoro? affossare l’istruzione e con essa la speranza di futuro grazie ai tagli alla Scuola, togliere una speranza di una dignitosa speranza alle persone che lavorano e peggio, a quelle che il lavoro lo stanno perdendo magari a cinquant’anni. 


Il tutto in un Paese nel quale il lavoro stesso ha perso dignità, dove Marchionne è il capostipite di una nuova generazione di Padroni delle Ferriere, e dove non si puo’ parlare di lotta di Classe soltanto perchè quella dei precari è la nuova classe operaia, ma non andrà in paradiso perchè si compone di un pulviscolo frammentato di soggetti che mai potranno unirsi e fare fronte comune. Insomma, in una parola, rinunciare a tutto quello che abbiamo conquistato in termini di benessere sociale dai tempi della Rivoluzione Industriale e tutto questo per cosa? Per mantenere in vita un sistema economico che non è dominato dal lavoro ma dalla finanza (spesso creativa, come la pasta Buitoni) e che è ormai è diventato un mostro che divora vite e speranze umane  e produce numeri. Tutto per nutrire il mostro delle rendite finanziarie, dei soldi creati dai soldi, e che sono disposti ad azzerare il proprio valore al primo soffio di vento. Forse sarebbe ora di fermare questa follia. Forse sarebbe il caso di pensare che
  1. il denaro dovrebbe essere al servizio dell’uomo e non il contrario. non è possibile che la nostra volontà sia quella di creare una civiltà di schiavi il cui unico scopo è quello di trovare nutrimento per questo Baal - Moloch post moderno che si chiama finanza. Per questo motivo non possiamo pensare ad un progetto che elimina il welfare , distrugge scuola, sanità, previdenza , speranze e futuro per produrre denaro che ha l’unico fine di replicare se stesso
  2. se l’Europa ha qualcosa da ridire, si potrebbe osservare che se noi siamo arrivati a questo punto, è stato anche perchè nessuno ci ha presentato il conto prima, e Berlusconi o non Berlusconi, è evidente che al sistema Europa, che ha creato una moneta unica senza avere una Banca o un Governo unico, è troppo fragile  e privo di adeguati sistemi di controllo. Percio’, a maggior ragione, la responsabilità di quello che accade deve essere condivisa, e non è corretto addossare tutto il carico sugli italiani
  3. Se noi usciamo dall’euro , l’euro crolla? bene!! andiamo a zero e ricominciamo da capo. Staremo a vedere se nel mondo globalizzato è poi cosi’ grave avere di nuovo una moneta nazionale da svalutare secondo opportunità , scegliere da soli la propria economia (a chi parla di commissariamento da parte dell’Europa e di emergenza democratica vorrei ricordare il problema delle quote latte, tanto per dirne una)  ed i propri partner ( e perchè non l’india e la Cina??)                  Forse l’Europa non ha funzionato, forse non abbiamo funzionato noi. Ma ridurre un popolo in miseria per salvare l’economia della speculazione finanziaria mi sembra veramente l’ultima frontiera della depravazione e del masochismo 

martedì 15 novembre 2011

LO SPREAD E LA PAURA DEL CAIMANO

Il fatto che i mercati non abbiano reagito in maniera travolgente alla notizia delle dimissioni di Berlusconi, puo' avere molte interpretazioni. Per i suoi sostenitori , è stata per esempio le dimostrazione che la crisi dei nostri Titoli di Stato non era causata da Berlusconi. Per altri è solo una dimostrazione della mancanza di un collegamento diretto tra avvenimenti politici e mercati, che sarebbero soggetti piu' a speculazioni  e  decisioni emotive che a scelte logiche .
Io propongo l'ipotesi che i mercati possano avere reagito in maniera piu' che logica e ragionata. L'aumento dello spread dei BTP italiani rispetto a quelli di altri Paesi, in particolare la Germania, è diretta conseguenza della fiducia nella tenuta dello Stato Italiano, ovvero a quello che in gergo si chiama il "rischio paese" di un titolo. NOn è storia nuova che i titoli di Paesi considerati a rischio abbiano rendimenti piu' alti: il risparmiatore, a fronte di un rischio concreto di perdere il proprio capitale, investe se l'interesse è particolarmente remunerativo. Duneque, secondo i mercati, il "rischio paese" dei nostri titoli non è cambiato con le dimissioni del caimano. Perchè' Non è forse questo che l'Europa e il mondo in intero ci chiedevano?
In realtà, quello che è avvenuto è un cambiamento a metà. Berlusconi non è morto, si è solo fatto da parte e lui spera, solo per il momento. Nemmeno per un attimo si è scostato dalla scena politica ed anzi, ha compito piccoli gesti molto significativi. Innanzitutto ha dettato delle condizioni per le dimissioni, e questo, oltre a rendere evidente il persistere di un potere, ha messo il nuovo esecutivo nelle codizioni di sporcarsi le mani prima ancora di cominciare, concedendo favori ad un reuccio. Poi, è apparso subito in televisione (quanti hanno notato che su RAI 1, quando è apparso, accanto a lui c'era la scritta "Silvio Berlusconi Presidente del Consiglio" nonostante non lo fosse già piu?) per dichiarare di volere continuare il proprio impegno e questo è un messaggio che ha diverse chiavi di lettura, ma che i mercati non possono leggere che negativamente , perchè il suo impegno è sempre stato rivolto verso i propri interessi. . Non ultimo, ha ripetuto piu' volte di non essere mai stato sfiduciato, ed a mio avviso questo è un messaggioni codice verso i suoi accoliti per rendere evidente che lui è ancora il Capo.Altro elemento deleterio  Infatti, questo Governo tecnico nasce con molti vincoli, e puo' sperare di lavorare se la maggioranza in parlamento lo appoggerà, maggioranza che è in gran parte passibile di essere controllata da Berlusconi . Quindi, agli occhi del mondo e quindi dei Mercati, Berlusconi ha ancora una fortissima influenza sul Governo  e sui comportameni dell'Italia.
IL Caimano ha ancora molto potere e non ha paura di usarlo. Sa che le circostanze consigliano per un periodo un basso profilo, ma già ha cominciato a sperticarsi in lodi verso Monti ed ha assunto parzialmente la paternità della sua nomina, ricordando il suo passato sostegno a Monti nella Commissione Europea. Insomma , Berlusconi  si ritaglia un angolino di visibilità, aspettando il momento di utilizzare la propria influenza per sostenere Monti, e quindi appropriarsi dei meriti del suo operato quando sarà il caso, ovvero riservandosi di staccargli la spina quando le circostanze dovessero essere favorevoli ad un suo ritorno sulla scena.

Comunque la si giri non è un bel vedere. Forse Monti nel tempo saprà tagliare le unghie a Berlusconi, conquistandosi autonomamente una base di consenso  in Parlamento . Ma per il momento il mondo sa che in qulunque istante il caimano puo' menare un colpo di coda, ed è il tipo da farlo a prescindere dagli interessi dell'Italia. E lo spread vola...

mercoledì 2 novembre 2011

CAMBIAMENTI EPOCALI E MENTALITA' PICCOLE PICCOLE

Il tema di cui si parla in questo momento a Monfalcone, non riguarda solo questa piccola città del Nord Est, ma è una fotocopia dell'atteggiamento conservatore, sul filo della intolleranza e del razzismo, che con varie sfumature pervade diverse città d'Italia, da Verona a Firenze passando per Forte dei Marmi . Stiamo parlando delle ordinanze che vorrebbero limitare il proliferare di negozi etnici, internet point, bancarelle nei mercati con prodotti non tipicamente italiani eccetera. A Monfalcone, le richieste, a quanto pare, oggi partono dall'ASCOM (ma riflettono richieste già avanzate in passato dai partiti della destra e dalla Lega) e richiedono di copiare le iniziative del sindaco di Firenze che come scrive IL Piccolo "E' il più inflessibile e dopo aver congelato la concessione di nuove licenze per Internet point e negozi etnici in centro, chiederà ai mercatini del suo Comune di far sparire souvenir di fabbricazione cinese o coreana. " " . Ma anche a Forte dei Marmi il sindaco, eletto in una lista civica del centrosinistra, ha imposto nei circuiti dove sgambettano i turisti il divieto assoluto di aprire qualsiasi locale che non proponga cucina tipica italiana."


Iniziative che evidentemente parlano alla pancia e non al cervello . L'intento dichiarato è quello di rendere di nuovo la centralissima via Sant'Ambrogio di MOnfalconecom'era un tempo. Come se, in qualche modo, i commercianti stranieri avessero spodestato i commercianti italiani, costringendoli  cosi' ad andarsene, e bisognasse intentare una sorta di crociata per ridare loro il territorio occupato. A chiosa di una ragionamento fatto con parti del corpo che sfuggono , ma nel quale il cervello c'entra poco, l'intramontabile assessore Schiavo che dichiara " Spiace per via Sant'Ambrogio che oggi non ha una configurazione tipica per il territorio, ma certo non si può addebitare tale colpa al Comune: c'è stata una pressione antropica, conseguente alle migrazioni, e chi da ciò ha tratto affari, decidendo di alienare o affittare le proprietà a quel genere di esercizi. Parliamoci chiaro, c'è chi si è arricchito: i privati" (potrebbe fare nomi cognomi e cifre per favore?)

Secondo lui, insomma , il Comune non ha alcuna responsabilità in questo e la colpa è dei commercianti che hanno venduto o affittato per lucro i loro negozi agli immigrati. Se penso che questo personaggio è uno degli amministratori della mia città, mi viene la nausea.

Il ragionamento che dovrebbe colpire qualunque persona che abbia voglia di usare per dieci secondi un milionesimo del proprio cervello, sport evidentemente non gradito dai nostri Amministratori, è che gli immigrati che sono arrivati a Monfalcone, cosi' come in altre Città italiane, non sono ricchi. Non so se a Firenze o a Verona gli immigrati siano sceicchi arabi in incognito, ma qui a Monfalcone gli immigrati dal Bangladesh non nuotano nell'oro, e basterebbe leggere i giornali che parlano dell'attuale scandalo del caporalato in Fincantieri , con immigrati che guadagnavano quattro euro l'ora per rendersene conto. Mi riesce difficile pensare che un cittadino del bangladesh si sia recato dal proprietario dei muri di un negozio ( che non sempre è il gestore del negozio stesso, molti negozianti sono o erano in affitto) per offrirgli una cifra tale da indurlo a sfrattare una attività commerciale fiorente per e dare a lui il negozio perchè ci possa avviare un internet point (che, tra l'altro, è suscettibile di svalutare il negozio stesso) . E nel caso in cui il negoziante sia proprietario anche dei muri, ve lo vedete un negoziante con una proficua attività commerciale che vende un negozio per incassare solamente l'affitto dei muri da uno che mette su una attività precaria? Un amministratore comunale, un ragioniere, chiunque ne capisca ( o dovrebbe capirne qualcosa) sa benissimo che l'affitto dei muri è solo una delle voci di spesa di una attività commerciale, la quale se va bene produce un giro d'affari che oltre alle spese di affitto , la luce, le tasse e lo stipendio del commesso , produce abbastanza utili da remunerare il capitale investito nel negozio. La realtà è diversa. Sin da quando la amministrazione comunale , della quale quella presente rappresenta il terzo quinquennio anche se nominalmente è cambiato il nome del Sindaco, ha deciso di chiudere la via sant'Ambrogio al traffico, i negozi di questa via hanno cominciato a chiudere. Il luogo, senza il traffico delle automobili e con negozi sempre meno popolati, è diventato un ricettacolo di balordi, ubriaconi con i loro cani , che hanno contribuito a rendere sempre meno gradevole questo luogo, che è poi progressivamente sprofondato nel degrado Complice l'inerzia del Comune che non ha affrontato subito questa situazione con fermezza -. I negozi hanno progressivamente chiuso uno dopo l'altro, e non per colpa degli immigrati stranieri. Era notizia di pochi anni fa di una libreria in via Sant'Ambrogio , gestita da due gentilissime signore, che ha deciso di trasferire la attività perchè queste signore non si sentivano più' sicure in quella via- e le persone che vi spadroneggiavano non erano bengalesi.

Ora è chiaro che , come succede in molte città, anche qui la progressiva chiusura dei negozi ha messo i proprietari dei muri nella condizione di affittare a chiunque si presentasse. E se questo chiunque è bengalese, allora si affitta al bengalese. Non so se con un grandissimo lucro, (e su questo varrebbe la pena di capire la Amministrazione Comunale, di fronte ai grossi flussi migratori del recente passato, abbia attivato un meccanismo di controllo sui fitti, ) ma sono certo che i proprietari dei negozi dell'intera via sarebbero molto più' contenti di affittare ad una sfilza di gioiellieri che ad una serie di internet point, per ovvie motivazioni aritmetiche. Ecco allora che tornano i conti della responsabilità del Comune e delle difficoltà dei commercianti. Ed anche di una opportunità per gli immigrati , che aprendo queste piccole attività si sono inventati un mestiere.

Ora, di fronte a questa situazione , determinata anche da quella che è stata una serie di mancanze della Amministrazione comunale, e dalla crisi (ma questa è recente , mentre la crisi della via Sant'Ambrogio data di più' anni) si pensa di risolvere il tutto con una serie di ordinanze? Magari razziste e leghiste , del tipo via i kebab, via gli oggetti etnici , vogliamo solo negozi "per bianchi"? E chi li aprirebbe mai?

IL ragionamento che andrebbe fatto, in questo come in altri campi, è che chiudere la stalla dopo che le vacche sono scappate, non serve a niente

Quello che si sarebbe dovuto fare, sarebbe stato di presidiare il territorio , governando i processi di cambiamento conseguenti i flussi migratori che peraltro hanno avuto date di inizio ben precise, e conseguenti alle decisioni operative di Fincantieri in merito ai subappalti. Si sarebbe dovuto, e questo non è la classica recriminazione perchè la Amministrazione aveva ricevuto per tempo avvertimenti che ha preferito ignorare, cercare di difendere il territorio nel momento nel quale il degrado iniziava, aiutare i commercianti invece di seppellirli dietro alle ruspe delle cantierizzazioni esasperate, organizzare iniziativa, magari anche intervenire sulle tasse. Invece, chi ricorda i tempi delle "riqualificazioni" ricorda bene l'alterigia con la quale la Amministrazione Comunale di Pizzolito & complici invitava i commercianti ad "avere pazienza" insinuando che le loro lamentele erano solo capricci. . Ora come allora, gli amministratori si rifugiano dietro paroloni e progetti improbabili. Ma ritengo sia molto improbabile che il Centro possa tornare indietro rispetto all'assetto odierno, in primo luogo semplicemente perchè la situazione attuale ha distrutto il mercato di riferimento dei negozi che qui vivevano, i Clienti sono andati verso altri lidi o verso i numerosissimi centri commerciali e non so quanti privati sarebbero disposti a rischiare l'osso del collo per tentare l'avventura di riproporre il commercio in Monfalcone. Specie con questa Amministrazione comunale ed i suoi fantasiosi sperimentatori urbanistici , arte varia e umanità. Poi perchè vorrei proprio sapere come si intende sfrattare l'umanità composita di immigrati che qui ha trovato modo di mettere radici e di trovare un mezzo di sostentamento .Quello che questa Amministrazione non ha mai voluto capire è che una Città è un qualcosa di vivo ed organico, che non si puo' pensare di toccarne una parte, per esempio con le cantierizzazioni, senza coinvolgerne tutte le altre parti. E che come per un organismo vivente, per cambiare qualcosa non basta una ordinanza o un secchio di vernice ed un pennello, ma bisogna capirne e gestirne le complesse dinamiche. Troppo complicato? allora cambiate mestiere

lunedì 19 settembre 2011

IL PAESE DEGLI IGNORANTI , DOVE LA SCUOLA AFFONDA NELLA GRATTACHECCA

"Siccome la grattachecca è una granita di ghiaccio ed una granita di ghiaccio anche un coglione lo sa cos'è... Chiunque se poi non lo sai allora vivi fuori dal mondo" Con queste parole il Rettore dell'Università de ''La Sapienza'' di Roma, Luigi Frati, ha inteso liquidare sbrigativamente le polemiche sul quiz che faceva parte del test di ammissione allaProfessioni Sanitarie , oggetto di numerose polemiche in tutta Italia e forse di un ricorso da parte degli studenti.

Va da sé che in un Paese civile, una persona che usa questo tipo di ragionamento e di linguaggio , verrebbe sollecitamente invitato ad intraprendere una carriera maggiormente adatta alle proprie attitudini di quella evidentemente poco confacente  di Rettore di Università, che so, magari il camionista, lo scaricatore di porto o al limite, ma dopo un approfondito corso di aggiornamento, (il quesito sulla grattachecca era anche sbagliato)  il gelataio ambulante.

Una persona con questo grado di cultura, che ci piacerebbe molto sapere in che modo sia arrivato a tale livello accademico ( ma forse è meglio non saperlo) evidentemente ha inteso portare il livello del test al pari del proprio livello culturale, tra l'abbachio e la pajata, forse con un prestigioso master in amatriciana

Sempre se ci trovassimo in un Paese Civile , il Ministero della Pubblica Istruzione avrebbe una inchiesta ( ma nel nostro Paese degli Acchiappacitrulli nemmeno ce l'abbiamo il Ministero della Pubblica Istruzione, abbiamo solo il Ministero della Istruzione il cui nome corretto sarebbe "Ministero della dIstruzione della Scuola e della Cultura") , inchiesta che avrebbe portato all'annullamento del test , alla rimozione del Rettore e della intera commissione, ovvero all'annullamento del riconoscimento della validità di questa Università.

Ma ormai deve essere chiaro per tutti che questo Paese non puo' essere annoverato tra i Paesi Civili. Intendiamoci, non arriviamo a questa conclusione per il solo quiz della Grattachecca: gli esempi ignobili si sprecano, solo fermandoci ai quiz per l'ammissione alla Università, dai quiz di calcio per gli aspiranti Medici , domande su Vasco Rossi, Elisabetta Canalis , sul conduttore di Sanremo nel 1996, eccetera.

Tuttavia, l'episodio della Grattachecca è stato in qualche modo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, o forse soltanto l'episodio che ha scoperchiato il vaso di Pandora delle porcherie all'italiana , per il modo nel quale è stato trattato dagli Organi di informazione di regime, in particolare dai Telegiornali RAI e MEDIASET.

Il tono bonario, che riferiva l'episodio come una divertente goliardata e non come il dramma culturale che invece rappresenta, con servizi nei quali si accostavano ad interviste accuratamente filtrate e depurate, le immagine del chiosco che distribuiva le granite, l'intervista alla gelataia, gli accenti romaneschi, avevano il compito di sdoganare l'idea che non ci fosse nulla di male in questo quiz , uno scherzo degli esaminatori, una solenne strizzata d'occhio all'essere romani, caciaroni anche nelle cose serie.

In realtà, il dramma consiste nel fatto che gli organi di informazione hanno menato l'ennesima picconata alla Cultura, al Sapere, cercando di sdoganare l'idea , peraltro sostenuta da anni dalla propaganda delle tv asservite al Regime, che la cultura , qualle con la C maiuscola, in realtà non serve a niente, che la vita è tutta un quiz, che si puo' emergere nella vita restando dei perfetti ignoranti, con una cultura da settimana enigmistica, che una persona che partecipa ad un programma televisivo accuratemante scevro di ogni contenuto culturale , come per esempio il Grande Fratello, o qualcuno dei programmi di quiz televisivi dove le domande a volte sembrano scritte per valutare il grado di attenzione di un gruppo di bambini gravemente autistici, o ancora quesi programmi penosi dove degli emeriti sconosciuti si esibiscono in vari modi, cercando la notorietà per il solo fatto di essere stati visti in televisione possa diventare veramente piu' importante di un Medico o di uno Scienziato . Appaio quindi sono , altro che Cogito ergo sum ( che al massimo , per alcuni personaggi della nostra politica, uno in particolare, potrebbe essere rivisitato come Coito, ergo sum)


Il dramma consiste nel fatto che si cerca di sdoganare la convinzione che studiare non serve, che tutto si puo' risolvere indovinando dei quiz. Naturalmente si arriva alla umiliazione di chi nello studio ci crede, e si trrova a sentirsi dare del coglione da un rettore perchè non sa cosa sia una grattachecca. Perchè si, tutti potrebbero sapere che cosa sia una granita di ghiaccio, ma solo i romani sanno che una grattachecca è una granita. Io per esempio non lo sapevo. Basta questo per definirmi un coglione professor Frati? Ma Lei lo sa per esempio che cos'è un "cogòlo"? E la differenza tra un cògolo triestino ed un cogòlo gradese lo sa? O fa parte del Club anche Lei?

E' evidente che questo regime ha le sue ragioni per demolire la Cultura, per cercare di renderci tutti un popolo di ignoranti . Perchè un popolo ignorante è piu' facile da governare, ma anche perchè solo cosi' , solo rendendoci tutti una massa di buzzurri i nostri politicanti possono sentirsi al nostro livello. A cominciare dal nostro ministro per la dIstruzione , che vuole inventare la laurea breve in medicina, perchè i percorsi  di studio piu' lunghi costano troppo, ed alla quale vorrei chiedere se il giorno nel quale la sua bambina si ammalasse di leucemia, la farebbe curare da uno dei medici con "laurea breve " che ha voluto creare.

Una ultima considerazione: chi puo' essere sicuro di superare a pieni voti un test che ha la stessa logica e lo stesso livello culturale di una conversazione tra il Cappellaio Matto e lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie? Tre soluzioni: 1) Lo Stregatto - 2) il Professor Frati - 3) Un qualsiasi coatto, magari figlio di qualche potente , che abbia in tasca la griglia delle risposte esatte......  al vincitore un posto in prima fila nella trasmissione " La Grattachecca ed il Rettore" , trasmissione di altissimo profilo culturale.... (specie quello della...Grattachecca)



venerdì 9 settembre 2011

LE BARZELLETTE DI SACCONI E L'ARROGANZA DEL POTERE

La barzelletta di Sacconi, ripresa da tg e giornali, oggetto di un articolo di Sofri su Repubblica a sua volta oggetto di attacco da parte del PdL, ha destato sensazione per il suo contenuto offensivo nei riguardi delle donne. La barzelletta, se tale cosi puo' definire, ( per chi non lo sapesse  è la seguente " C’è un convento del Seicento in cui entrano dei briganti e violentano tutte le suore, tranne una. Il Sant’Uffizio la interroga: «Come mai solo lei non è stata violentata?». «Perché io ho detto di no»" ) era propedeutica a orientare il discorso verso una risposta alle critiche mosse per l'articolo 8 della finanziaria che intende cancellare l'articolo 18 della Legge 300/1970 (statuto dei lavoratori) . . «Il sindacato può dire di no», ha concluso. La morale del suo discorso è questa: che se un emendamento alla manovra dà ai sindacati la possibilità di concorrere ad autorizzare un licenziamento, il sindacato può sempre dire di no, esattamente come la monaca obiettrice della barzelletta.


E' chiaro che questo è un discorso teorico: la norma non prevede che l'accordo debba essere sottoscritto dal Sindacato maggiormente rappresentativo o da tutti i sindacati, e per qusto motivo vi è la possibilità che l'accordo favorevole ai licenziamenti venga sottoscritto da sindacati di comodo, o sotto ricatto o cose del genere . Cosi' come in altri casi del diritto del lavoro, dove ci sono casi dove puoi dire di no. Legittimamente. 


Solo che se sei precario, interinale o in una fabbrica a rischio licenziamenti non lo farai mai perchè non sei abbastanza tutelato. E cosi' per un trasferimento, per spostare le ferie, per uno straordinario. Ma anche per chiedere il rispetto delle norme di sicurezza. I lavoratori della  ThyssenKrupp non avrebbero potuto dire di no  al lavoro in quelle condizioni, allo straordinario esasperato? 
In teoria si. Ma avrebbero perso il posto. 


Questa barzelletta reca con se  se non soltanto un volgare spregio alle donne, ma riassume il pensiero della classe datoriale italiana, il cui culmine è stato raggiunto con il referendum-ricatto di Marchionne: poi anche dire di no. 
Certo, questo vuole dire come minimo la fine della tua carriera, e nella peggiore delle ipotesi la perdita del posto di lavoro. ma puoi dire di no. 


E' la disonestà intellettuale dominante, quella di fingere di credere che "si puo' dire di no", quando tutti sanno che in realtà si puo' solo abbassare la testa e dire si.


E' per questo motivo, per evitare al lavoratore ricattabile di essere lui il diretto interlocutore del datore di lavoro che è nata la contrattazione collettiva, la Legge 300, e tutte le conquiste sindacali degli ultimi trenta, quaranta, cent'anni, che oggi Sacconi vuole demolire in fretta. 


Dichiarando che... basta dire no...

venerdì 2 settembre 2011

MANOVRA, EUROPA, ITALIA...PIZZA E MANDOLINO

Manovra si, manovra no, manovra ...boh? L'iter di questa tremenda manovra da lacrime e sangue , segue il percorso di tutte le cose italiane, drammatiche, talvolta persino tragiche ma mai, mai serie. Si è partiti con una serie di prospettive di tutto rispetto: una tassa di solidarietà per i titolari di redditi (dichiarati, si capisce,) di oltre 200.000 euro annui, poi ridotta a quelli da 90.000 in su poi non si sa.


Era praticamente certa una manovra sulle pensioni , per fortuna rientrata per volere di Bossi. Si dovevano abolire le Province poi no. Era certo l'aumento dell'IVA, poi no poi si poi non so. La stessa manovra doveva essere posticipata al 2013 poi improvvisamente anticipata.Cosa succede? Al solito. L'Europa, per il tramite della BCE ha inviato una lettera, considerata da molti un effettivo "commissariamento " della Azienda Italia da parte di Francia e Germania , con la quale ci veniva ingiunto di regolare i nostri conti secondo alcuni parametri. La causa è facilmente riconducibile al profondo dissesto economico dovuto principalmente all'enorme debito pubblico . Il precario equilibrio del nostro Paese , accentuato ovviamente dalla crisi in atto, ha agitato i fantasmi del "default" ovvero del fallimento del Paese, sulla scia di quanto succede in Grecia. Con la differenza che il debito pubblico italiano pesa sull'Euro come una spada di Damocle di proporzioni colossali.


Se infatti la Grecia ha un debito verso l'Europa di 236 miliardi di dollari, il Portogallo di 286 miliardi, l'Irlanda di 867 miliardi, la Spagna di 1.100 miliardi l'Italiaper una volta al Top, ha un debito di di 1.400 miliardi. Se infatti prima dell'avvento dellEuro il debito pubblico era nostro, espresso in lire, nel momento nel quale il sistema finanziario del nostro Paese è confluito nell'Euro, anche il nostra debito pubblico si è trasferito sull'euro e quindi indirettamente all'intera Europa.


Per chiarire il concetto, come noto oggi il valore di una moneta non è piu' rapportata al suo controvalore in oro, ma è data una serie di variabili economiche legate volume delle linee di credito esistenti in un Paese, in cui parte preponderante hanno i titoli di debito pubblico, la quale copertura à legata alla futura capacità di rimborso e quindi alla capacità fiscale dello Stato . Una volta la moneta era la Lira e quindi era la lira ad essere legata a questa capacità finanziaria dell'Italia. Ora la moneta è l'Euro , che è quindi legata alla capacità fiscale di tutti gli Stati membri. Italia compresa ! Si capisce facilmente perchè, in parole povere, se l'Italia dovesse fallire, stile Argentina, tanto per capirsi, si trascinerebbe dietro l'intera Europa.


Ora, come fa uno Stato a rifinanziare il proprio debito pubblico, del quale deve pagare gli interessi ad ogni scadenza? E' semplice, come succede alla persone indebitate oltre ogni controllo, che contraggono di continuo altri prestiti per coprire quelli vecchi, aprendo ogni volta un buco piu' grande per coprire un altro buco, lo Stato emette nuovi titoli per trovare i soldi per pagare i vecchi e gli interessi . Ma il problema è : quando un Paese è a rischi default, chi compra questi titoli? Chi si assume il cosiddetto "rischio Paese?" Non sono certo titoli ambiti ed appetitosi., a meno che il tasso di interesse con il quale vengono offerti non vada a compensare il maggiore rischi Al momento, siamo arrivati ad offrire i nostri titoli decennali al 6,1% d'interesse. Tanto per fare un confronto la Grecia per continuare a vendere offre un tasso intorno al 15,57%, mentre la Germania , considerata a basso rischio, riesce a venderli al 2,35% . Ora. Il rischio di non vendere i titoli in emissione, e quindi fare fallimento perchè non si riesca a pagare quelli rimborsati e gli interessi , è stato coperto dalla BCE ( e qui leggiamo in pratica Francia e Germania) che li ha comperati .


Un po come se noi per aiutare un amico negoziante in difficoltà andassimo a comperare nel suo negozio cose delle quali potremmo in realtà benissimo fare a meno. Ma il patto è stato questo: noi vi compriamo i titoli e vi salviamo il culo, ma voi vi impegnate da subito ad effettuare le manovre correttive per rientrare nei parametri minimi per dare un minimo di garanzia sulla vostra solvibilità futura e per evitare questa necessità in futuro. Oh, in fin dei conti dobbiamo tutelare i nostri soldi no?


Innanzitutto, è stato "chiesto" di annullare recente manovra finanziaria che il governo aveva preparato e rifarla, perchè quella manovra conteneva il trucchetto di essere spalmata su quattro anni rimandando al secondo biennio, ovvero: al dopo le prossime elezioni il grosso del prelievo, ed inoltre risultava inadeguata perchè secondo BCE l'importo della manovra doveva essere di 70 mld e non 45 come inizialmente il nostro Governo intendeva fare . Poi ha chiesto all'Italia di prendere iniziative strutturali, che riflettessero i loro benefici sul futuro, e non piccoli tagli e qualche tassa che appesantiscono la situazione alla economia del Paese e portano vantaggi di brevissimo periodo al bilancio. Pe strutturali qui non si intendono naturalmente progetti di potenziamento del Paese, strade ferrovie o cose del genere, ma riforme che vadano a toccare in modo significativo e permanente le voci del bilancio, come ad esempio la riforma del le pensioni, per esempio elevando l'età pensionabile a 70 anni . Questo viene inteso come strutturale perchè sposta di diversi anni una serie di uscite di cassa pesanti per lo Stato che sono appunto le Pensioni, ed inoltre riduce il periodo per il quale vengono pagate le pensioni perchè la gente muore dopo essere stata in pensione per meno anni.. Naturalmente, questo provvedimento è valido meramente come operazione contabile perchè non tiene conto del fatto che in questo modo un Paese si trova ad avere molti lavoratori vecchi e sfiniti mentre i giovani non trovano lavoro perchè i posti sono occupati dai vecchi. Inoltre , arriverà il momento nel quale i vecchi verranno rimpiazzati da "non piu' giovanissimi" senza la necessaria duttilità per imparare e quindi per forza di cosa si perderanno competenze e capacità produttive. All'Europa pero' interessa fare quadrare i conti che la coinvolgono, la crescita sociale del nostro Paese è un problema da affrontare in altre sedi.


Infine ha chiesto all'Italia di procedere con celerità con la privatizzazione di quegli Enti appetibili al mercato finanziario., cosa che potrebbe portare un poco di movimento nei mercati stessi


Ora, è piu' che evidente che il nostro Governo non è in grado di soddisfare alle richieste di rigore e celerità richieste dalla BCE e dall'Europa, perchè pur di mantere le proprie posizioni di potere , Berlusconi ha dovuto appoggiarsi a troppi puntelli, e la sua leadership è sotto ricatto da troppi soggetti: la patrimoniale no perchè si incazano gli amici ricchi, le pensioni no perchè s'incazza la Lega, l'iVA no perchè si incazzano gli industriali.....E' come un giocatori di scacchi che ad un certo punto della partita , ogni volta che muove la mano verso uno dei pezzi deve subito ritirarla perchè il pezzo che vuole muovere è sotto scacco.


E' anche piu' che evidente che non vuole ammetterlo e continua a fare melina sperando che dal cielo piova una soluzione che consenta di vivere alla grande alle spalle degli altri (itaiani ed europei)


Certamente la responsabilità della situazione corrente non è tutta del Governo Berlusconi, perchè affonda le sue radici in un passato ormai lontano. Quella che pero' è evidentemente la pesante responsabilità di Berlusconi e dei suoi complici, è quella di avere portato il Paese ad avere un Governo inane come questo nel momento di maggiore crisi economica e finanziaria della sua storia. Di avere portato il Paese ad essere ingestibile nel momento peggiore possibile.Di avere reso il Paese poco credibile di fronte alla Europa ed al mondo intero.


Quando Prodi, con astuta manovra, ci ha agganciato all'Euro, prendendosi un sacco di critiche, molte delle quali proprio da parte di Berlusconi , è stato come se un naufrago si aggrappasse ad una ciambella di salvataggio: il rischio default era alle porte. Ma poi il nostro naufrago invece di salire a bordo e dare magari una mano è rimasto al traino., ed ora è un peso morto . Il Paese insomma, non è stato in grado di approfittare di questa occasione e si è adagiato sugli allori. In questo il Governo Belrusconi non ha certo brillato, con tutta una serie di arditi esperimenti di finanza creativa alla quale i suoi elettori hanno creduto ma l'Europa invece no. L'ultimo tentativo partorito da Tremonti è quello degli Eurobond: una pensata volpigna..: dal momento che i nostri titoli sono sempre meno appetiti, invece di emettere titoli di Stato italiano, che nessuno vuole piu', chiediamo di emettere tutti insieme titoli europei, nei quali la puzza di quelli italiani si diluisca e non si riconosca piu'.


Come a dire, adesso che t'ho messo incinta, cara Europa, mo' ti sposo cosi' mi prendo anche l'eredità del tuo papi. Ma gli Europei non sono cosi' fessi.


E q uesto ci porta un attimino a ragionare su questa Europa. Che è stata costruita un po' con il concetto, parafrasando una frase italiana storica, "l'Europa è fatta ora bisogna fare gli europei"


Ma la scalata è decisamente in salita. Qui da noi Europa ha significato: leggi e tasse indegne imposte "perchè ce lo chiede l'Europa" , e cosi' opere disastrose come la TAV, e dall'altra parte chilometri di piste ciclabili anche dove non servono, rotonde a ripetizione e tutta una serie di opere fatte non perchè servono ma perchè ci sonoi famigerati "fondi europei" che è peccato non spendere . Stalle ammodernate con i fondi europei e poi chiuse con l'abbattimento delle vacche per prendere gli incentivi euopei. Latte gettato via pena la multa perchè l'Europa. Viti divelte, e campi lasciati incolti, pescherecci demoliti per prendere i contributi europei. Una corsa ad attaccarsi alla mammella Europa lasciando che la nostra economia vada alla malora


E la cosa non si è limitata alle Aziende che richiedono i contributi , o ai Sindaci che fano le rotonde. Ma allo stesso Governo che vuole inventarsi gli Eurobond

In conclusione, i famosi nodi stanno venendo al pettine: l'Europa chiede all'Italia una manovra che questa non è in grado di fare perchè non ha un Governo degno di questo nome, come a dire"adesso basta scherzare , è urgente fare le cose sul serio !" e l'Italia che si volta stralunata e risponde " ma chi stava schezando' noi siamo davero cosi!!"

Quell'Italia che ha italianamente inteso l'Europa come una mammella da mungere, mercanteggiando sul rispetto dei parametri con invenzioni, finanza creativa e false promesse, comportandosi cioè in Europa come si comporta al suo interno. Ora l'Europa si trova a dovere gestire le conseguenze di una fiducia mal riposta

In questa Italia che non riesce ad andare oltre lo stereotipo di ..  Pizza e mandolino...0



sabato 20 agosto 2011

VACANZE IN EUROPA.... PER CAPIRE MEGLIO L' AGONIA DEL NOSTRO PAESE

E stato un piacevole periodo di ferie.
 Poco vacanziere in senso stretto, perché viaggiare è piacevole ma anche faticoso. Pero' quest'anno abbiamo deciso di vedere un po' di Europa... lo scopo era evidentemente frivolo, svagarsi e vedere cose nuove, complici le tariffe Ryanair , soprattutto per il mio figliolo di dieci anni, che è appunto nella età dove si possono apprezzare le mummie del British Museum di Londra e la Città della Scienza di Valencia .


Ma non si può' viaggiare in Europa in questi periodi così' bui ed incerti per quanto riguarda il nostro immediato futuro, senza pensare di osservare il modo nel quale i Paesi che stiamo visitando vivono la crisi , e facendo qualche parallelismo con casa nostra.

I nostri viaggi di questa estate hanno toccato appunto, Valencia in Spagna e Londra in Inghilterra.
Il comune denominatore di queste due città così' distanti e diverse per dimensioni, cultura e storia, per un italiano in vacanza, sembra essere un atteggiamento radicalmente diverso della gente verso la vita e verso il futuro, pragmatico , cosciente , responsabile.
Innanzitutto , in entrambe le città tutto funziona alla perfezione, i treni e le vetture della metropolitana sono nuovi e ben tenuti, e sempre in perfetto orario. Il personale è gentile e sorridente, disponibile ed in grado di risolvere i piccoli problemi del viaggiatore in maniera rapida ed efficiente. le strade sono pulite, i servizi igienici pubblici anche, talvolta in modo sorprendente ( parliamo dei bagni pubblici del mercato centrale di Valencia - 800 bancarelle affollatissime - e di Piccadilly Circus nel cuore di Londra solo per un esempio) Funzionano le biglietterie , gli uffici informazioni, persino i poliziotti per strada sono gentili e disponibili anche per una informazione o persino per una foto ricordo ( anche a Londra nei giorni dei "riots") .Ed i musei, ben organizzati ben gestiti , i monumenti ben conservati e ben tenuti La gente sembra sorridente e sempre disponibile a fermarsi per dare una indicazione. Anche le persone che si salutano per strada sembrano farlo con piacere e non solo per dovere sociale. Le persone che lavorano, serbano una dignità da noi scomparsa: persino gli spazzini, gli autisti dei camion del latte, gli operai che lavorano in strada portano con fierezza le loro divise , sono gentili con il turista che si è smarrito e lo aiutano.
Vi sono moltissimi controlli, telecamere, poliziotti, bigliettai sui treni e sugli autobus ma la impressione non è quella di essere dei perseguitati, quanto di essere protetti.
Il bigliettaio chiede sorridente il biglietto, e ringrazia. L'addetto alla sicurezza si scusa per doverti chiedere di aprire lo zaino, di non scattare foto , di passare da un altra porta..... Potrei continuare per ore. E' uno degli argomenti che maggiormente impregnano le conversazioni ed i racconti di viaggio: pulizia, organizzazione , funzionamento , cortesia efficienza... . La crisi c'è e si vede: anche li ci sono i cartelli "vendesi" ormai scoloriti sui negozi vuoti . Ma la gente sembra avere una fiducia diversa , un diverso atteggiamento verso il futuro. Non c'è quell'atteggiamento fatalista e distaccato che abbiamo da noi, non c'è l'italiana anarchia che si riflette in tutti gli atteggiamenti, dal traffico alla file per i biglietti , di chi non crede nell'autorità costituita e si fa da se leggi e regole.
Non c'è l'atteggiamento dimesso di chi fa un lavoro che ritiene al di sotto delle proprie aspettative così' comune da noi. In questi Paesi europei si respira una fiducia ed una speranza che da noi manca. E credo che le ragioni siano abbastanza facilmente intuibili: da noi i vari governi che si sono succeduti non hanno mai cercato di gestire la situazione sociale, anzi, ha fomentato le lotte tra categorie in un "dividi et impera" post moderno. Il ministro Brunetta, che ha indicato i dipendenti statali, insegnanti compresi, come gli untori dell'intero sistema non è che l'ultimo di una catena di politicanti che nel corso degli anni ha indicato il popolo delle partite IVA come i grandi evasori, gli operai come scioperati e fannulloni, medici ed avvocati come privilegiati ed evasori, in un tutti contro tutti che distrae la attenzione dal vero grande male italiano che è la mancanza di una classe politica e dirigente degna di questo nome. Questo è il motivo per il quale l'Italia è un Paese diverso da tutti gli altri Paesi d'Europa, perché qui la crisi è arrivata in un Paese già in crisi di identità, di valori, di senso di appartenenza e di senso dello Stato. Si, a Londra ci sono stati i "riots" che hanno devastato e saccheggiato ma oltre alla pronta ed efficace risposta dello Stato, a torto o a ragione vi è stata la reazione di tutta la gente: La gente comune, uomini donne e bambini che sono scesi in strada con scope e pattumiere a ripulire, a raccogliere i vetri ed i detriti, che hanno ricomposto con dignità le vetrine rotte con pannelli di legno e sopra vi hanno apposto i cartelli "open as usual" , aperto normalmente. Possiamo discutere sulle cause del disagio sociale, ma resta il fatto che l'intero Paese ha fatto immediatamente squadra, mentre da noi non esistonopiu'  le squadre,  perchè  il potere da anni viene esercitato mettendoci tutti contro tutti.

Questo tipo di esercizio del potere è molto efficace nel breve periodo ma crea un Paese debole e incapace di reagire , ed il logico risultato di una classe politica rivolta non ad una progettualità di ampio respiro ma unicamente alla conservazione delle poltroncine, una elezione dopo l'altra.

Nel nostro Paese, se ci pensiamo bene, tutti i lavoratori sono umiliati ed offesi.

Ho letto oggi nella rubrica "Contromano" di Curzio Maltese sul Venerdi' di Repubblica il bel pezzo che conclude con una battuta su come il problema oggi in Italia sia proprio lo stipendio di un maestro di scuola, la dignità di un maestro di scuola in confronto ai privilegi di parlamentari e dirigenti.. Cito testualmente " Ma la questione morale non nasce dalla corruzione delle classi dirigenti, che è ovvia conseguenza di un sistema ingiusto. La vera questione morale è lo stipendio di un maestro elementare, il livello delle pensioni minime, il divario fra il compenso di un super manager e quello di un impiegato o di un operaio della stessa impresa, gli interessi che le banche lucrano su una famiglia impiccata a un mutuo per la casa...."

Nel nostro paese sono umiliati gli Insegnanti, laureati che debbono formare i Cittadini del futuro con una paga di poco superiore a quella di un operaio, senza prospettive per il futuro e senza strutture. Sono umiliati gli operai , sempre più' precarizzati, costretti a passare sotto le forche caudine di assurdi rituali di referendum con il quale firmare la propria rinuncia ai propri diritti in cambio di un pezzo di pane. Sono umiliati tutti i lavoratori per il disprezzo con il quale vengono disattese le norme di sicurezza, promulgate senza adeguate penali per chi non le applica. Sono umiliati i giovani, che non vedono un futuro che è stato loro rubato da politicanti disonesti che con la scusa della flessibilità del lavoro li hanno privati delle tutele e della certezza di un lavoro. Sono umiliati i vecchi lavoratori, che vedono allontanarsi la meritata pensione ad ogni riunione del Parlamento, costretti a giocare in un gioco le cui regole vengono cambiate di continuo, ed a cui politicanti disonesti spiegano con sadico sarcasmo che si può' benissimo lavorare sino a settant'anni perché loro, dai propri scranni non sentono il bisogno di scendere ne a settant'anni ne mai . Sono umiliati i medici di famiglia a cui lo Stato sta scaricando tutto il peso della Sanità , e che da medici diventano grigi burocrati senza più' amore per la propria professione. Sono umiliati gli impiegati, che si ritrovano a vivere in un mondo senza regole, stretti a tenaglia tra una burocrazia incalzante ed una normativa asfissiante che le Aziende, per non spendere in formazione, scaricano su di loro esponendoli al rischio di venire perseguiti penalmente se sbagliano. Sono umiliati i Sindacati sempre più' deprivati del proprio ruolo ma anche gli esponenti delle altre Parti Sociali, che vedono tutte le decisioni prese sopra la loro testa. Sono umiliati ricercatori e scienziati, costretti a lavorare senza fondi e con stipendi indegni. Sono umiliati i precari ed i lavoratori a rischio di cassa integrazione o licenziamento, che a fronte degli stipendi stellari dei loro dirigenti, sono costretti a rinunciare a testa bassa a diritti, ferie, conciliazione vita-lavoro , sicurezza sul lavoro.per paura di perdere il posto o non vedersi rinnovare il contrato

Forse non è tutto oro quello che luccica ma la impressione è che negli altri stati europei le persone contino ancora, e da noi no.



Nel pezzo che ho citato poc'anzi, Curzio Maltese scrive ancora " "I grande problema economico dell'Occidente è in realtà un enorme problema politico. Ed è questo: non esiste più una sinistra. Una sinistra vera che rappresenti gli interessi dei lavoratori, collegata a sindacati forti, capace di fornire una ricetta economica alternativa al neoliberismo rovinoso della fine Novecento. Da vent'anni e più ci raccontano che per tornare a crescere bisogna privatizzare, abbattere lo Stato sociale, ridurre al minimo i diritti dei lavoratori, rendere sempre più precari i giovani e impoverire i pensionati Questa ricetta ha fallito clamorosamente, ha prodotto un livello d'ingiustizia sociale intollerabile, allargato a dismisura la forbice fra ricchi e poveri, messo in crisi tutti i sistemi democratici e prodotto crisi sempre più catastrofiche. "



E certamente vero. Curzio Maltese è un giornalista di alto livello ed il suo pensiero va valutato con attenzione. Ma al mio ritorno dalle vacanze mi sento di osservare che parlare di Occidente in senso ampio può' essere riduttivo se si valuta il caso Italia. Perché la impressione è che il familismo, il clientelismo, la corruzione a tutti i livelli abbiano creato nel nostro Paese più' che in altri un Paese rovesciato dove fanno carriera solo ed esclusivamente i raccomandati, a prescindere dalle proprie capacità, raccomandati che privi di capacità si circondano non di persone capaci ma di cortigiani, pronti a sostenerne l'immagine. Che a loro volta sovrastano le persone che sono "solo" capaci

In questo modo , le persone capaci lavorano, tirano il carro su cui salgono sempre più' persone che comandano, aggiungendo umiliazione alla umiliazione



E non si intravedono nel nostro Paese anticorpi sufficienti, specie nella classe politica, per debellare questo male

Ecco, la mia impressione è che la crisi ci sia dappertutto, in Europa ed in tutto il mondo occidentale. Come l'influenza. Ma proprio come l'influenza può' essere un malessere banale per un individuo sano, mentre per un organismo debilitato può' essere addirittura mortale, allo stesso modo credo che la crisi possa avere un effetto molto diverso sugli Stati "sani" e su quelli, come il nostro, che invece sani non lo sono per niente.

Ho trascorso un periodo di ferie lontano non solo dal lavoro e dagli impegni di vario genere, ma anche e forse soprattutto lontano da questa italietta in agonia...e tornare in Italia, dopo le ferie, sembra proprio come tornare in ospedale dopo un breve periodo a casa.........



mercoledì 10 agosto 2011

LA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MONFALCONE E LE MOSCHE CONTRO IL VETRO

Abbiamo tutti ben presente il comportamento della mosca contro il vetro. Vuole uscire dalla stanza, vola verso la luce. ma c'è il vetro della finestra. Vi sbatte contro. Comprende il perchè? ma certo che no. Ottusamente, la mosca continua a sbattere contro il vetro: vola , prende la rincorsa e sbatte. Riparte e dopo un breve volo sbatte ancora. Allora camina sul vetro , pensa, si sforza, poi decolla e bam!! di nuovo contro il vetro. Se proviamo ad aiutarla, magari socchiudendo la finestra, lei no, non comprende che il flussod'aria fresca le indica una nuova via, non concepisce nuove strade ,. non è abbastanza intelligente da immaginara una alternativa:  continua a sbattere nello stesso punto, pervicace, ottusa, stolida. Povera, stupida mosca....


Sulle pagine del quotidiano "il Piccolo" nella cronaca di Monfalcone , è comparso un articolo nel quale l'Assessore Schiavo, storico e preistorico assessore dell Pizzolito uno, Pizzolito due e dell'attuale PIzzolitto ter, (oggi anche noto come "Giunta Altran",)  indica come necessario per migliorare la qualità della vita dei Cittadini la ennesima "riqualificazione del centro urbano" attraverso la realizzazione di nuove opere finanziate con fondi europei del Progetto PISUS - Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile.
Ecco qua. Integrazione, welfare , nuove povertà, tensione abitativa , mobilità sostenibile, inquinamento della centrale ENDESA (o come di chiama adesso) scuole , valorizzazione della cultura locale, piccolo commercio? tutta balle, tutte questioni minime, marginali: la via indicata dall'eterno assessore è sempre la solita: cantierizzazione esasperata del centro, buche , ruspe e camion. Anche per abituarsi al traffico degli autocarri ed agli sconvolgimenti che arriveranno a MOnfalcone quando cominceranno i lavori per la TAV
Insomma,  non si capisce o piu' probabilmente non si vuola capire niente, Lo comprende anche un bambino che le cosiddette "riqualificazioni" del centro, costate svariati miilioni di euro hanno visto in contemporanea la sparizione dei Monfalconesi dal centro ed  il collasso del piccolo commercio che ha lasciato spazio ai negozi etnici che tanto spaventano i nostri politicanti. E' una cosa logica: vivere in una città bombardata non piace a nessuno, e mentre le varie giunte Pizzolitto giocavano a fare gli urbanisti, utilizzando la città per le loro sperimentazioni (molte delle quali miseramente fallite) i cittadini andavano a cercare una migliore qualità della vita altrove ed i commerciani fallivano. Ora, i negozi etnici sopravvivono su un piano economico diverso: gestione famigliare, con retribuzioni bassissime clientela etnica anch'essa.
Abbiamo visto che questa improvvisata impresa edile con sede nel palazzo municipale proprio non ce la fa ad imbroccarne una giusta , ma essendo stata comunque rieletta.si sente i n dovere di ritentare e quindi ricomincerà a sventrare strade, distruggere per poi ricostruire abbiamo visto in quale modo (la piazza docet, ma anche il Corso non è stato rifatto da molti anni, !)  Poi si stupirà del fatto che piu' riqualifica, piu' la città si desertifica, piu rompe le strade piu' i monfalconesi fuggono e rimane chi non ha alternative.... che strano!!
per fortuna , i soldi che spenderanno non sono i nostri , ma sono quelli di quella signora, ...come si chiama, ...Europa mi pare, ... che li trova nell'orto in mezzo alle patate....O no? oO i fondi europei derivano dai contributoi degli stati membri, e quindi anche dell'Italia, che li ricava tassando i cittadini, anche quelli Monfalconesi??E quindi sono proprio i soldi nostri che vengono butatti via in questo modo?

mah, forse le  mosche contro il vetro non sono soltanto i nostri amministratori comunali
....qualcuno questi qua li ha pure eletti.....cittadini, elettor e contribuenti,,,europei!!

lunedì 18 luglio 2011

MANOVRA ECOMICA; LACRIME, SANGUE, PRESE IN GIRO ED OPPORTUNISMO POLITICO

Io non sono d'accordo con chi sostiene che la opposizione abbia dato segno di senso di responsabilità agevolando la approvazione di questa manovra economica, che pure dichiarava di considerare sbagliata, cosi' come credo che sia pura follia pensare che con questo appoggio al Governo essa abbia acquisito crediti esigibili nei confronti di esso. Non ha acquisito crediti perchè, affinchè si possano riscuotere i crediti bisogna innanzitutto che il debitore riconosca il proprio debito e postulato fondamentale per questo è che esso riconosca le regole del gioco nel quale questo debito è maturato. Questo Governo pero' ha ampiamente dimostrato negli anni di non essere nè credibile nè affidabile, di credere solamente nelle proprie regole che peraltro vengono cambiate in corsa, di continuo, come fa comodo. Quindi, tutto quello che si è ottenuto è stato di sostenere ancora una volta questo esecutivo. E' vano e ridicolo poi chiedere a gran voce dimissioni, cambi di rotta, protestare, minacciare . Ormai la frittata è fatta, e viene approvata una manovra inutile a fare riacquisire credibilità internazionale al Paese, e la reazione dei mercati l'ha dimostrato, io credo per due motivi fondamentali. Il primo è che non contiene elementi che suggeriscono spunti di ripresa, è una manovra di tipo ragioneristico che crea un movimento di denaro destinato a ripianare il debito, mettendo però solamente le mani nelle tasche dei ceti meno abbienti , e questo non puo' produrre altrro che una contrazione della domanda interna e dei consumi, cosa che frena l'economia. L'aumento di benzina, ticket sanitari, la restrizione dei contributi e del sostegno alle Famiglie produrra una inflazione strisciante e la diminuzione del potere di acquisto di salari e Pensioni senza contropartite positive per l'economia, perchè si vanno a sostenere spese immobilizzate e non investimenti. La seconda è di tipo sociale; la manovra colpisce economicamente le Famiglie, taglieggia pesantemente Sanità, Scuola e servizi Sociali, e non sfiora nemmeno i privilegi della Casta se togliamo il super bollo ed il bollo sui dossier titoli che pero' sono una presa in giro e questo è foriero di produrre tensioni sociali ed un ulteriore calo di fiducia. Cosa che non favorisce certamente la ripresa economica. I Partiti di opposizione che hanno sostenuto questa manovra , portano a scusa di questo il senso di responsabilità nel condurre a compimento una operazione urgente destinata a frenare la emorragia dei mercati. Un altro puntello alla eterna italiana logica della emergenza nella quale si finisce sempre per turarsi il naso e votare DC , a coprire un buco con la terra ottenuta scavando un altro buco, un altro puntello alla politica della improvvisazione e della mancanza di progettualità. In realtà, credo che da parte della opposizione vi sia stata la paura di venire investiti della responabilità di un crollo economico proprio nel momento nel quale Berlusconi appariva fragile, e la prospettiva di andare al potere sembra a portata di mano.Insomma , una manovra di opportunismo politico per scansare la eventualità di divenire il capro espiatorio di un eventuale crollo proprio quando il potere appare vicino.


Ovviamente, questo sarebbe stato il momento delle decisioni coraggiose, sarebbe stato il momento di impuntarsi , magari coinvolgendo le parti sociali, chiedere una manovra vera, coraggiosa, che andasse a colpire con decisione i costi della politica, i privilegi dei ricchi, gli sprechi, sempre in costante aumento, che colpisse con forza la evasione fiscale, che andasse a tassare le rendite iperboliche senza scorciatoie , trabocchetti, furberie . E che nel contempo andasse a portare risorse al vero sviluppo, alla ricerca, alla inovazione, creando i presupposti per la ripresa, Una manovra di ampia portata non solo economica ma anche e sopratutto politica , che fosse capace di ridestare un minimo di fidcucia all'interno del Paese , prima ancora che nel panorama internazionale. Ma per una manovra del genere non era sufficiente un ragioniere, per quanto illustre come Tremonti. Dovremmo avere capito che è ora di finirla di pensare che governare una Nazione sia un mero compito di Ragionieri e tecnocrati. C'era bisogno della vera Politica con la P maiuscola, materia alla quela tutti sembrano avere abdicato per inseguire liti di cortile, problemi interni di partito , lotte a colpi di gossip, gonnelle di starlet, matrimoni di ministri , carriere politiche personali . E lotte per abbattere il tiranno, senza avere pronta una progettualità sufficiente a costruire la alternativa quando il tiranno dovesse cadere.

Appare scontato il paragone con l'orchestra del Titanic che continua a suonare mentre la nave affonda con tutte le sue luci accese-

domenica 17 luglio 2011

SEL, "compagni" o "amici"'? ...io penso che....

Non credo che nella costruzione del nuovo partito di Sinistra, Ecologia e Linertà la questione che si è venuta sollevando sull'uso della parola "compagni "in margine ad alcune dichiarazioni di Nichi Vendola, possa essere con leggerezza accantonata come una banale questione di lana caprina.


Nel nuovo soggetto politico che si sta formando, confluiscono persone che provengono dalle esperienze piu' diverse, politiche e non. Ci sono certamente molte persone che provengono da esperienze di partiti di sinistra, ma questo movimento sta aggregando anche persone , come me, alla prima esperienza politica , attratte dalla novità di questo partito , di questo soggetto politico aperto, nuovo, moderno e vitale, di ampio respiro , che si propone di accogliere il bisogno di sinistra che emerge nel Paese, una Sinistra , cito testualmente il manifesto del 1 Congresso SEL dell'ottobre 2010 http://www.sinistraecologialiberta.it/congresso2010/download/manifesto_sel.pdf
" ..... Non la sinistra delle nostre biografie intellettuali, di tutte le nostre scissioni, del cumulo di torti e di ragioni che ciascuno di noi si porta addosso. La sinistra che raccoglie e moltiplica domande di libertà e di eguaglianza oggi più che mai soffocate e manipolate. La sinistra che ha bisogno di un popolo, il popolo ha bisogno di una sinistra nuova, dell'eguaglianza, non dogmatica, libera, plurale e unitaria. Ecco: noi vogliamo aprire il cantiere, non vogliamo chiuderlo. Vogliamo riaprire la partita, prima ancora che aprire un partito. Vogliamo farlo in un percorso nuovo, in cui i luoghi che costruiremo non hanno la presunzione di essere autosufficienti e definitivi. Vogliamo un soggetto politico, ecologista e libertario, proprio per costruire un'alternativa al moderno capitalismo, che ci metta in cammino, che ci aiuti a incontrare tante e tanti che come noi, ma diversamente da noi, cercano il vocabolario della sinistra di un secolo nuovo.""

Questo ci porta a valutare con occhio diverso il concetto espresso da Nichi Vendola sull'uso della parola "Compagno"

Per una persona come me , che ha compiuto un lungo percorso per arrivare a SEL, a cinquant'anni, senza mai avere preso prima una tessera di Partito, l'uso del termine "Compagno" è una cosa inusuale , ma che risente di eco antiche, legate a modi di intendere le ideologie che appartengono alla storia. Chi ha militato in formazioni di sinistra , rivendica cono orgoglio l'uso di questo termine, che rimanda ad anni di lotte, ad una coesione di antico stampo, alla propria storia personale.

Ma vale la pena di soffermarsi sul fatto che la parola "compagno" porta in se troppa storia perchè non si debba tenerne conto. Compagni erano i partigiani, ma anche i titini, erano gli eroi della Resistenza ma anche i reponsabili delle stragi nelle foibe . La parola compagno è entrata in tutti i fatti eroici, ma anche in tutti gli errori che il comunismo ha incontrato nel suo tormentato percorso storico . Credo che a questo si riferisse Nichi Vendola quando parlava di crimini legati a questa parola

E credo che sia questo il motivo per il quale un soggetto politico che vuola reppresentare il vocabolario della sinistra di un secolo nuovo debba interrogarsi sull'uso dei termini.

E' necessario sopratutto che i vecchi compagni che provengono da esperienze di militanza di vecchia data sappiano perseguire la creazione di quella sinistra nuova, dell'eguaglianza, non dogmatica, libera, plurale e unitaria di cui parla IL Manifesto di cui sopra senza rinnegare il proprio passato ma comprendendo che questo è un soggetto nuovo , che vuole essere plurale e percio' deve essere in grado di accogliere idee, progetti, da parte di soggetti nuovi che non hanno la stessa esperienza di militanza e che proprio per questo possono desiderare di non essere vincolati a termini che nella storia personale i ognuno possono assumere significati diversi.

Mio padre, per esempio, era un esule istriano, imprigionato per sei anni dal regime di Tito, privato della propria terra e della propria storia. Sono cresciuto in una famiglia nella quale il termine comunismo evocava fantasmi orrendi. Eppure credo che una sinistra nuova e diversa possa e debba essere costruite. Una sinistra che sappia dare la giusta interpretazione alle ideologie del ventunesimo secolo, che non è vero che siano morte, ma che hanno assunto forme diverse, si sono trasformate e con esse hanno trasformato il modo di fare ed intendere la politica. Un modo nuovo che porta con se l'esigenza di evitare dogmi, posizioni pregiudiziali, radicalismii ideologici per inseguire un linguaggio universali dove tutti coloro i quali credono in questo progetto possano trovare il proprio spazio ed esprimersi, sentirsi liberi e protagonisti anche non avendo vissuto esperienze di militanza perchè stanno inseguendo un sogno, questo sogno.

Ecco, credo che nelle parole di Nichi Vendola bisogni cercare questo positivo modo di intendere l'unità , senza offesa per chi si sente compagno e desidera continuare ad usare questo termine , ma anche senza pregiudizi verso chi si sente parte di questo tutto ma non si riconosce in questo termine. Perchè tutti , tutti, si sentano accolti da SEL

Non si dolgano i compagni di vecchia data di questa riformulazione di termini. Anche in questa accettazione di termini nuovi sta la maturità politica, la crescita personale , la capacità di entrare in questa cosa nuova con entusiasmo giovanile , lasciando i retaggi del passato, senza cercare di riproporre vecchi schemi, vecchi modelli di ritrovare percorsi già noti ma con invece la voglia di crearne di nuovi , per un futuro che non è stato ancora scritto

Alfano, Berlusconi, e le opposizioni una partita a scacchi tutta da giocare

Nel gioco degli scacchi, esiste una mossa particolare che si chiama "arrocco" con il quale il re può spostarsi verso un lato della scacchiera scavalcare la torre e porsi percio' in posizione protetta Consiste nel muovere il re di due case a destra o a sinistra in direzione di una delle due torri e successivamente muovere la torre (verso la quale il re si è mosso) nella casa accanto alla casa occupata dal re.E' una mossa particolare, l'unica nella quale due pezzo possono essere mossi contemporaneamente. Ed è una mossa che descrive bene quello che sta avvenendo nella politica italiana, con l'avvicendamento di Alfano alla guida del PDL. IL Re, sempre dietro alla fila di fanti, si ritrae in posizione protetta, mentre un altro pezzo espone il petto ai proiettili nemici. E' una mossa che serve naturalmente a collaudate strategie. Nel caso di specie serve a due cose: togliere, almeno per il momento, il re dal fuoco nemico, e poi a spiazzare gli avversari .


Nel panorama della politica italiana percio', c'è un grande bisogno che le opposizioni si ricompattino e riordinino i ranghi, perchè l'antiberlusconismo spinto aveva emarginato dai programmi dei partiti una corretta attenzione dalla progettualità del dopo Berlusconi. E qui servirà molta attenzione, perchè i segnali che derivano dal popolo non sono cosi' incoraggianti per i partiti tradizionali come il PD . Infatti le elezioni amministrative, sono state perdute da Barlusconi, ma non sono state vinte dal PD bensi' da una generale idea di centro sinistra, che ha visto elezioni inaspettate come Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli, un generale avanzamento di SEL ed in generale delle formazioni meno classiche e meno incancrenite. Il PD in molte parti d'Italia ha pagato il prezzo di non avere voluto le primarie, e purtroppo non sembra avere colto il vento del cambiamento che l'Italia sta chiedendo a gran voce. Un cambiamento negli schieramenti dei Partiti, ai quali si chiede di portare avanti forze ed idee nuove, che si debbono sradicare dalle stantie logiche vetero democristiane dei percorsi di carriera inamovibili di personaggi politici eterni, ed un cambiamento nelle idee, per le quali si chiede un modo di pensare moderno e dinamico che si sradichi dalle logiche dell'eterno appalto per l'appalto, mazzetta, tangente, consulenze ed eterni accantieramenti per opere strategiche della quali non si conosce la strategia. Tutti per esempio avversano il Ponte sullo Stretto di Messina, come opera faraonica, inutile, foriera di sprechi, ma non avversano la TAV che pure ne ricalca inutilità e sprechi. Ed anzi, non hanno preso le distanze dallo squadrismo di Stato nella repressione delle proteste in Val Susa, difendendo la presunta "necessità" di queste opere, perchè evidentemente nel momento in cui la caduta di Berlusconi sembrava avvicinarsi, non intendevano compromettere il loro appoggio a queste operazioni nelle quali gira molto denaro e quindi l'appoggio di forti gruppi di potere economico, politico e finanziario. A mio avviso un grave errore, che dimostra come le argomentazioni portate a sostegno dell'anti-berlusconismo debbono essere maneggiate con cautela da chi , per motivi di opportunità politica, una volta al potere potrebbe trovarsi a condividerne alcune scelte estremamente discutibili.

Vi è bisogno di una vitalità nuova, che veda la politica muoversi in modo dinamico verso iniziative sostenibili, progetti praticabili, energie rinnovabili, ricerca, innovazione. Invece della faraonica TAV, che comunque sarebbe un treno perso perchè anche se non fosse inutule non potrebbe essere pronta prima dei trent'anni , un veloce ammodernamento verso la ristrutturazione e la efficentazione dell'esistente . La creazione immediata di un piano energetico nazionale. La rivisitazione delle privatizzazioni, per creare non solo profitti per le imprese ma anche efficienza nei servizi . Un vero attacco alla evasione fiscale e la ristrutturazione delle politiche fiscali per fare pagare i ricchi e non solo lavoratori dipendenti e pensionati.

Chi viaggia all'estero coglie nella gente , anche in Paesi in difficoltà economica come per esempio la Spagna, un atteggiamento di fiducia e di speranza che qui in Italia manca. Fiducia e Speranza che non sembrano a portata di mano soltanto con la caduta di Berlusconi perchè non vi si intravede un "dopo"

I soggetti politici che stanno lavorando alla caduta di Berlusconi, debbono acquisire la autorevolezza di chi è in grado di assicurare un "dopo" diverso e credibile.

E la strada appare molto lunga, mentre il tempo a disposizione sta scadendo

sabato 9 luglio 2011

Alfano, e la seconda vita di Berlusconi

La investitura di Alfano alla guida del PDL, porta ad un cambiamento di scenari ed orizzonti nel confuso quadro politico italiano. Cambia gli equilibri e cambia le prospettive. Non perchè Alfano sia un personaggio di grosso spessore politico ma proprio perchè egli non lo è. Egli è uno dei tanti contenitori vuoti dei quali Berlusoni si è circondato per distrarre la attenzione dal monopolio del suo potere , uno dei personaggi che avevano il compito di produrre la impressione di un insieme di persone, di una plularità di soggetti che condividesse le responsabilità del potere , uno schermo che nascondesse alle masse la realtà della gestione uninominale del potere. Persone insomma che prima di Berlusconi non esistevano e che scompariranno con lui. Quando i giornalisti interpellano i protagonisti della politica sull'argomento del giorno, un discusso decreto, una lite in Parlamento, gli esponenti della opposizione possono piacere o no ma esprimono la propria personalità. Quelli del team Berluscono sembrano tanti cloni. E lo sono perchè non sono altro che gli Avatar di Berlusconi.


Pero' , nel momento politico del minimo storico di Berlusconi, sconfitto dalle elezioni amministrative e dai referendum, nel quale ogni mossa sembra essere un fallimento, dalle leggi "Ad aziendam" ai soprusi in Val di Susa, questo potrebbe essere un geniale "deux ex machina"

Perchè, come sappiamo, non c'è niente come un nemico comune per creare coesione anche tra i soggetti piu' diversi, tanto che oggi non appare assurda parlare di una alleanza trasversale da SEL al PD a Italia dei Valori sino al Terzo Polo di Fini e Casini per creare un soggetto politico capace di mandare a casa Berlusconi . Ma proprio per questo motivo , se il nemico scompare, la determinazione degli avversari puo' vacillare, e le ragioni dei singoli soggetti possono prevalere sulle ragioni comuni, cosicchè questa armata Brancaleone puo' perdere i suoi pezzi sino a crollare sotto il suo stesso peso.

Ecco dunque Angelino Alfano, aria di bravo ragazzo sempre serio ed inappuntabile, nessuno scheletro nell'armadio evidente, moderato , compito. Sostanzialmente sempre corretto.

Un soggetto ideale per dare l'idea di un forte cambiamento nel senso morale, in modo anche da rincuorare i fedeli di Berlusconi disorientati dagli scandali del Capo. Che comunque rimane in sella, ma da ora in poi in una posizione defilata

La genialità della iniziativa sta nel togliere dalla linea del fuoco nemico il volto di Berlusconi, che progressivamente si ritira nell'ombra , togliendo cosi' nel contempo argomenti a quegli oppositori che hanno fondato la propria azione sull'anti-berlusconismo , e mettendo il mondo politico nelle condizioni di dovere comunque fare i conti con quella che sarà la azione di Alfano . Si toglie un bersaglio facile, che ormai attira troppi strali, e si pone davanti una sagoma neutra, su cui appare vile sparare

Si sdoppiano i soggetti, il Presidente del Consiglio non è piu' anche il capo del proprio partito e quindi è possibile instaurare un dialogo, un dialogo di facciata tra Berlusoni ed il suo alter-ego, ma pur sempre un dialogo nel quale sarà possibile distribuire colpe e responsabilità. Un dialogo peraltro già iniziato con il nuovo capo del PDL che da atto al Capo del Governo di essere un perseguitato dalla magistrature. Erano cose già dette, ma quando Berlusconi le diceva a se stesso era un altro effetto.

Si indebolisce l'idea che il PDL debba tramontare con il suo Capo, appare invece probabile che anzi l'uno diverrà la stampella dell'altro e viceversa.

Inoltre la Lega ha la opportunità di giustificare la continuazione dell'appoggio al Governo, senza scontentare troppo il popolo di Pontida. Tutto cio' viene condito con la devozione e la fedeltà di Alfano per il suo Capo, che lo rende l'Avatar ideale

Insomma una mossa strategica molto indovinata, alla quale tutta la opposizione dovrà fare molta attenzione senza sottovalutarla, perchè rappresenta l'ennesimo, ma temo non l'ultimo, colpo di reni di un despota , Berlusconi, che è tutt'altro che morto.

martedì 5 luglio 2011

Il Commento di Marcegaglia alla TAV ... e l'onestà intellettuale?


24ORE - POLITICA

Vicenza 21:03

TAV: MARCEGAGLIA, MAGGIORANZA SILENZIOSA DICA BASTA

E' tempo che la 'maggioranza silenziosa', ovvero la maggior parte degli italiani, si faccia sentire, anche sfilando pubblicamente, perche' 'altrimenti vince questa minoranza rumorosa, anche in malafede'. Lo ha detto, parlando alla platea dell'assemblea degli industriali di Vicenza, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Commentando quanto successo ieri in Val di Susa, ha spiegato che 'Beppe Grillo dice che sono degli eroi, quando invece sono dei delinquenti, gli eroi sono gli agenti di polizia' .
Cara Marcegaglia, questo è quello che ci insegna la politica moderna, come la definirebbe Cetto la Qualunque, il personaggio di Antonio Albanese. E' la tattica usata dall'allora ministro Moratti, quando la gente scendeva in piazza per protestare contro i tagli alla Scuola: c'erano un milione di persone nelle piazze? bene, altri 59 milioni di persone erano rimaste a casa e quindi come "logica "conclusione erano d'accordo con lei. ...e l'onestà intellettuale? dove la vogliamo lasciare? sappiamo tutti come funzionano le cose, quante persone esprimono le proprie opinioni in piazza e quante in altro modo, ma queste affermazioni non sono altre che slogano propagandistici, figure retoriche da comiche finali. Chi è favorevole alla TAV appartiene a due possibili categorie: gli ignoranti ed i complici. Alla prima categoria appartengono tutti coloro per i quali la TAv non è altro che una idea romantica, tipo pubblicità della BMW , musica di  Allevi, di treni che corrono  in mezzo a prati e boschi ad una velocità da fiaba, trasportando famigliole sorridenti da Mulino Bianco. NOn sanno nulla di sofferenze, lacrime, sangue, devastazioni ambientali, corruzione, violenza sopraffazione delle popolazioni e devastazione dei territori, Soprattutto non sanno niente, perchè sono stati scientemente e sapientemente tenuti all'oscuro, di costi e benefici. Banalmente , dalla questione economica, sociale, ambientale di base: ne vale la pena per il benessere, lo sviluppo economico e sociale del Territorio e della Nazione? I costi enormi (40 milioni di euro al chilometro no, non è un errore di battitura, di soldi che peraltro non abbiamo) le devastazioni del territorio, i sacrifici avranno una valida contropartita? la risposta, ovviamente, è no. Ma chi li  tiene all'oscuro di tutto' Lo fa l'altra categoria di coloro i quali vogliono la TAV: i Complici. Politicanti, imprenditori senza scrupoli , faccendieri. Molto addentro alle leve del potere ed al controllo dei media . Che sanno benissimo che questa opera è del tutto inutile, ed anche che non verrà mai completata perchè non ci sono e non ci saranno mai i soldi. pero' verranno aperti i cantieri, e questo porterà i soldi (insufficienti ma comune tanti) dei contributi europei , appalti, prebende, consulenze. Ora , la maggioranza degli Italiani ignora tutte queste cose perchè viene sedato dai telegiornali di regime- Ma se si volesse chiedere agli italiani di sfilare per la TAV, onestà vorrebbe che prima si spiegasse bene, con particolari tecnici, i perchè di questa opera, veri e non artefatti da illustrazioni da cartolina, che si illustrassero con dovizia di particolari vantaggi e svantaggi. E che, soprattutto , si mettessero per iscritto, neri su bianco costi e benefici.
Ed allora si, cara Marcegaglia che 60 milioni di italiani si metterebbero in fila,tutti  ordinati , allineati e coperti . Tutti in fila per sfilare e per dare, ciascuno, il suo bel calcio in culo a tutti i politicanti, imprenditori senza scrupoli, e faccendieri che invece di pensare alle cose che veramente servono all'Italia hanno messo su questa colossale , immensa, epocale truffa. 
con dolorosa osservanza...




P.S. un insieme di poliziotti corazzati, blindati, armati di tutto punto che prendono a bastonate e lanci di lacrimogeni donne e bambini sono tutto che vuole Lei... ma non certamente eroi. 
Io avrei un altra definizione:... 
gliela lascio immaginare

giovedì 30 giugno 2011

La nuova giunta Altran I°: una intervista agghiacciante


Il neo assessore all’Ambiente: «Ho tutto da imparare»

Con un cognome così, non poteva che fare l’assessore all’Ambiente. Anche se lei, Mirella Natural, 53 anni, neoesponente della giunta Altran, ci tiene molto a dire che il suo sarà un approccio “umile”, da matricola della politica, dunque basato sul confronto con i colleghi e l’ascolto dei cittadini. Insomma, «si impegnerà molto». Natural, ma è vero che si è appena trasferita dal capoluogo regionale a Monfalcone? Sì, è un gradito ritorno: non me ne vogliano i triestini, ma sono di Panzano e ho sempre amato la mia città. Come ha preso la nomina fatta dal sindaco Altran? È stata una scelta maturata dal sentimento, mi sono detta: «Perché no? Anche se non sono giovanissima posso e voglio dare il mio contributo». Alla luce delle sue preferenze, quindici, se l’aspettava questa carica? No, è stata una bella sorpresa. La seconda è stata l’esito dei referendum, che noi come partito, l’Idv, avevamo proposto e sostenuto attraverso una raccolta di firme, per contrastare il ricorso al nucleare. Ebbene gli esiti hanno ribadito quelli della consultazione del 1987. Quanto all’acqua è un bene pubblico e non può essere in mano a logiche di profitto. I soliti maligni dicono che sia stata nominata per evitare l’ingresso in Consiglio di Bruno Bonetti. Non voglio entrare in queste polemiche. Non mi interessa. Io sono una persona pragmatica, voglio rimboccarmi le maniche. Da quanto tempo milita in Idv? Dal 2008. E prima? Mai avuto altre tessere. Cosa intende fare per l’Ambiente? Portare avanti il discorso della differenziata, un servizio che a Monfalcone funziona, per migliorare ancor di più la raccolta. E cioè come? Sono appena entrata in questo mondo, ma l’impegno sarà assoluto. Farò l’assessore a tempo pieno. Quindi rinuncerà al suo lavoro da bibliotecaria? Sì, mi sono messa in aspettativa. Sulla Centrale che idea si è fatta? È un problema da affrontare. Ne parlerò coi funzionari del Comune, avrò modo in seguito di prendere delle decisioni. Da assessore si incatenerà per evitare la realizzazione della Tav? Non vorrei già adesso dare risposte su questi temi. E se le chiedessi del riassetto della viabilità per lo snodo Av/Ac del San Polo? Idem. Quali sono, allora, i suoi obiettivi? Non ho ancora deciso cosa fare, ma ci sarà un confronto con la giunta sui temi. Come pensa di sensibilizzare i cittadini sul rispetto ambientale? Cercherò di coinvolgere le persone, vorrei avere un dialogo diretto, anche con le associazioni. Mi metto a completa disposizione. Come? Lo valuterò nel tempo, assieme alla giunta. Da bibliotecaria, se dovesse paragonare questa nuova sfida a un libro quale sceglierebbe? Non mi viene neanche un titolo di libro d’avventura. Eppure sono una grande appassionata di libri di Wilbur Smith, li ho letti quasi tutti. (ti.ca.)

Questa è l'intervista rilasciata al quotidiano "Il PIccolo" da parte del neo nominato assessore all'Ambiente nella seconda Città italiana per inquinamento da diossina dopo Taranto , e nella Città italiana che detiene il primato italiano per morti da amianto. 
Mi è stata segnalata da un amico, che pure vive poco a MOnfalcone, e che mi ha chiesto come prima cosa dopo mesi che non ci vedevamo: ma l'hai letta quella intervista agghiacciante dell'altro giorno? " ma di cosa parli?" .... eccola qui
niente di personale nei confronti di questa signora che non conosco
ma la scelta la dice lunga sul senso di responsabilità, la serietà ed il reale interesse verso il territorio e sopratutto i Cittadini di questa giunta
Credo si impongano lunghe riflessioni

domenica 12 giugno 2011

La giunta Altran e la fine di un sogno


E' finita. Io non so dire che cosa mi aspettassi da queste elezioni comunali. Se mi aspettassi veramente che il Partito Democratico venisse messo da parte da una formazione di sinistra, se mi aspettassi che un deux ex machina venissa a ribaltare la situazione, oppure che per miracolo il partito Democratico Cittadino rinsavisse, e che rimettesse a posto le cose diventando una formazione di centrosinistra. Se infine mi aspettassi che Silvia Altran , dopo il ballotaggio e quindi la propria elezione, rivelasse doti insospettate, assi nella manica, che si rivelasse diversa da come appariva e spazzasse via intrallazzi e pastette , e quindi prendesse nelle sue mani l'entourage per dare vita ad una Amministrazione nuova e credibile…. Dormire sognare, nulla piu' . La realtà puo' essere riassunta in una delle frasi piu' famose del personaggio di Antonio Albanese Cetto la Qualunque: i have no dream.
E' stato entusiasmante correre con SEL, vivere l'avventura di un gruppo nuovo, nel quale non esistevano certezze ne ipoteche sul futuro ma solo la voglia di fare qualcosa di nuovo. Vedere tante persone ritrovare una ingenuità perduta e rincorrere insieme un sogno… ora è arrivato il risveglio.
Tutto ricalca uno schema designato e già visto: il terzo governo Pizzolitto, con la distribuzione delle poltrone che era già storia nel momento in cui le urne si sono chiuse con la vittoria di Altran. Tutti i vecchi schemi si ripetono, ed il mandato di Altran comincia nel peggiore dei modi, come la continuazione della vecchia amministrazione senza soluzione di continuità. E cosi' continueranno le cementificazioni e le assurde deliranti fantasie sul traffico di Schiavo, fautore peraltro della TAV , che darà il colpo di grazia a questa nostra povera MOnfalcone, dopo dieci anni di picconate e distruzioni volute da un Sindaco che non ha mai amato ne capito questa Città, e ne ha fatto laboratorio delle sue sperimentazioni megalomani e oniriche. Continuerà la emarginazione della cultura locale in favore di cose astratte riservata ad una ristretta elìte, si continuerà a privilegiare le cose che danno lustro ad una ristretta elite di intellettuali, ed i problemi veri della città verranno ancora lasciati ad incancrenire. Continua il ballo sulla tolda del Titanic, l'orchestra suona la stessa musica mentre la nave affonda. IL messaggio che gli elettori hanno mandato evidentemente rimane inascoltato. Ed era un messaggio forte: a mio avviso, al primo turno circa il 24% degli elettori hanno votato a sinistra evitando di votare Altran . Se pensiamo infatti che il 16 % preso dalla lista civica di Blasig è svanito come neve al sole al ballottaggio quando Blasig si è apparentato a destra, è lecito presumere che questi voti siano partiti da sinistra, e del resto Blasig, Gigi il Rosso non era forse un tempo socialista? Aggiungiamo a questi il 5 % di Sel e il 3-4% preso insieme dalle altre due liste, e si raggiunge un risultato che dovrebbe fare ragionare il PD sull'effettivo consenso che riscuote tra gli elettori, e sull'effettivo gradimento che il governo Pizzolito ha riscosso sul modo nel quale ha governato la Città, pur in presenza di un elettorate tendenzialmente di sinistra. Ma questa formazione di giunta ci dice invece che questo partito non ha nemmeno tentato di scrostarsi dalle logiche di potere e dal proprio poltronismo vetero democristiano e che continua con il concetto berlusconiano (il berlusconismo non è appannaggio solo della destra) di potere secondo il quale chi è eletto comanda ( non amministra, comanda!) interpretando il mandato degli elettori come una licenza illimitata ed acritica di fare e disfare a piacimento . Anche a Monfalcone , come nel resto d'Italia, il PD cerca di restare in sella a tutti i costi senza rinnovarsi e senza cambiare, formando alleanze sempre piu' estese, che poi rendono difficile l'equilibrio di governo, rimanendo aggrappato ai vecchi meccanismi della spartizione e della attribuzione delle cariche per appartenenza e non per competenza. Non è riuscito a percepire il vento del rinnovamento che pervade il nostro Paese. In questo modo sta dimostrando di non poter essere l'alternativa politica e culturale valida nei confronti della destra- A questo governo Cittadino, credo che le forze democratiche della Città possano soltanto contrapporre la serietà di una opposizione ferma e senza compromessi, costruttiva senza piaggerie, solida e determinata, e che si preoccupi di tenere informata la cittadinanza in modo puntuale e completo di quello che questo governo cittadino  produrrà , filtrando e depurando  le manipolazioni mediatiche alle quali purtroppo siamo abituati, in modo da produrre una migliore coscienza politica collettiva . e continuando ad inseguire un sogno…i have a dream