lunedì 20 settembre 2010

TERMINAL SNAM A MONFALCONE: NESSUNA OCCASIONE PERDUTA

Un articolo di Fabio Malacrea, direttore della redazione di Monfalcone del quotidiano" Il Piccolo " in merito alla mancata realizzazione del terminal metanifero della SNAM a Monfalcone da lui vista come una occasione mancata per lo sviluppo del territorio, ha dato il via ad un coro di lamenti e "mea culpa" da parte di esponenti politici e protagonisti della scena cittadina. Si argomenta che se nel referendum del 1996, avessero vinto i sì, il porto di Monfalcone non si troverebbe ora alle prese con problemi di scarso pescaggio del canale di accesso, che la costruzione del terminal avrebbe dato lavoro a 800 persone. E che contemporaneamente ci sarebbero state le compensazioni, la metanizzazione della centrale elettrica, sconti ai monfalconesi sulle bollette del metano, il ripascimento della spiaggia di Marina Julia, il recupero e la riattivazione delle Terme romane, compresa una nuova darsena nel canale prospicente RICCHI PREMI E COTILLON eccetera eccetera eccetera. Si batte il petto l'allora sindaco Persi, e fa male a mio avviso perchè il suo atteggiamento pragmatico nei confronti del referendum fu una grande lezione di democrazia e di rispetto verso i Cittadini, si infuria ancora l'attuale presidente della Provincia Gherghetta, si cospargono il capo di cenere diversi esponenti della vita pubblica monfalconese, si vagheggiano scenari ipotetici, si distribuiscono colpe, si inseguono sogni perduti. Credo dovrebbe essere chiaro per tutti pero', che di "se" e di "ma" la storia non si fa. Nessuno puo' sapere con certezza se lo cose sarebbero davvero andate come erano state promesse dalla SNAM , se la metanizzazione della centrale sarebbe stata realizzata davvero ed in quali tempi, e cosi' pure Marina Julia, le Terme Romane lo scavo del canale, se ci sarebbero stati gli sconti sulla bolletta (ne dubito) eccetera. Invece si vogliono dimenticare le perplessità di allora, il fatto che lo scavo del canale avrebbe sollevato pesanti problemi di inquinamento, e sopratutto che ci si andava a mettere in casa una potenziale bomba in grado di distruggere, in caso di incidente, l'intera città. Gli incidenti che accadono ai rigassificatori non sono mai pubblicizzati ed anche su internet si trova ben poco ma le normative esistenti negli Stati Uniti, paese nel quale l'esperienza di rigassificatori è di lunga data, prescrivono di costruirli rigorosamente lontani dai centri abitati e non a caso. Nel 1996 votai NO al referendum e lo rifarei ancora mille volte, senza alcun dubbio. Allora, è vero, pesarono la sfiducia nella politica ed i sospetti destati dalla eccessiva insistenza della SNAM che copri' la città di regali, slogan, pubblicità, punti di informazione. Ma ci fu anche e sopratutto il sano buon senso dei monfalconesi,che pensavano alla salute ed alla sicurezza e non si lasciarono abbindolare. Mi dispiace molto che persone delle quali ho stima, come Persi e Gerghetta, cerchino con le loro affermazioni di indurre il pensiero che i Monfalconesi si siano in qualche modo "lasciati fregare" perchè il Terminal SNAM non fu una occasione perduta ma una scelta sana e consapevole, maturata tra l'altro anche in considerazione della salvaguardia della vocazione turistica di MOnfalcone.(allora ancora sentita come possibile). Mi dispiace ancora di piu' perchè comprendo che questa campagna di recriminazioni non è fine a se stessa ma è un progetto che punta a gestire e pilotare il consenso verso qualcuna o piu di qualcuna delle opera incombente sulla nostra comunità, si tratti del rigassificatore offshore , si tratti della costruenda centrale nucleare ( non crederete che la Mangiarotti abbia improvvisamente costruito qui uno stabilimento per la costruzione di componenti per centrali nucleari per puro caso , vero?) si tratti della TAV . o di un altra delle iniziative che vogliono ridurre il nostro territorio a puro sedime industriale senza riguardo per la sua popolazione
Nel 1996 eravamp ancora in grado di ragionare in termini di territorio, oggi si cerca di indurre il pensiero che tutto sia lecito purchè sia ben pagato, che tutto si possa ridurre ad una questione di soldi. Anche una centrale nucleare, con tutto il suo corredo di tumori, scorie e pericoli vari tra poco sarà "una occasione da non perdere" purchè in cambio della salute e della sicurezza dei Cittadini la classe politica dominante possa esibire "compensazioni " sufficienti a farla brillare di luce riflessa.... si a pure radioattiva !!

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